Italia
Prosegue la crescita di Vodafone Italia: la società guidata da Paolo Bertoluzzo ha chiuso l’anno fiscale 1 aprile 2009-31 marzo 2010 con ricavi da servizi pari a 8,49 miliardi di euro, in crescita dell’1,9% rispetto a marzo 2009, su ricavi totali in crescita del 2,4%, a 8,8 miliardi di euro.
Decisivo l’apporto dei servizi a banda larga mobile e mobile internet: i ricavi legati ai servizi multimediali e alla banda larga mobile hanno, infatti, segnato una crescita del 20,9%, grazie alla sempre maggiore domanda di chiavette per navigare in internet (Internet key), ma anche al lancio dei MiniPc con connessione integrata, al crescente successo degli smartphone e alla nuova offerta Vodafone 360.
Nell’anno fiscale appena archiviato, il numero di abbonati, sia privati sia business, è cresciuto del 14,4%, mentre le linee mobili sono arrivate a quota 30.247.000, in aumento dell’1,5%. Diminuiscono, invece, nonostante l’aumento dei volumi totali (55,1 miliardi di minuti), i ricavi da traffico voce (-3,2%), a causa della “pressione derivante dal contesto economico, competitivo e regolatorio”, ha spiegato la società in una nota. La decrescita è stata tuttavia mitigata dal lancio di promozioni incentrate sul traffico voce e dalla crescita degli abbonamenti.
Crescono anche i ricavi legati alla telefonia fissa, segmento nel quale Vodafone Italia conta ormai 2,56 milioni di clienti: il giro d’affari, sostenuto dalla crescita dei ricavi da servizi a banda larga fissa (+67,6%), è aumentato del 22,4% a quota 793 milioni di euro. I clienti Adsl sono cresciuti del 40% rispetto a marzo 2009, raggiungendo quota 1 milione e 300 mila. L’Ebitda è cresciuto del 4,3% su base organica, attestandosi a 4,1 miliardi di euro. L’Ebitda in percentuale dei ricavi totali dell’anno è aumentato al 47,2% in crescita di 0,9 punti percentuali.
Nel suo commento ai risultati, l’Ad Paolo Bertoluzzo ha voluto evidenziare l’importanza di performance così positive in un contesto macroeconomico ancora molto complicato. Risultati ottenuti grazie soprattutto alla “strategia degli investimenti in servizi, tecnologie e persone”. La società investe mediamente un miliardo di euro l’anno e, “grazie a questi investimenti di sviluppo e al continuo lavoro sull’efficienza, i nostri ricavi sono cresciuti ed hanno sostenuto i margini, che ci hanno consentito di offrire ai clienti ancora più qualità, valore e innovazione”.
Bertoluzzo ha quindi sottolineato la necessità di dotare l’Italia di una rete in fibra ottica che non rappresenti solo un’opportunità di sviluppo per gli operatori ma, soprattutto, “un elemento di sviluppo per il Paese”. Vodafone si è impegnata, insieme a Fastweb e Wind, nel progetto ‘2010: Fibra per l’Italia’, che prevede investimenti di 2,5 miliardi di euro in 5 anni per dotare 15 grandi città di una rete in fibra ottica FTTH che potrebbe essere estesa a tutti i centri con più di 20.000 abitanti e raggiungere il 50% della popolazione italiana con investimenti complessivi per 8,5 miliardi di euro.
Il progetto prevede la creazione di una newco per lo sviluppo della fibra, nella quale i tre promotori vorrebbero coinvolgere il maggior numero possibile di soggetti: gli altri operatori, investitori pubblici e privati, la Cassa Depositi e Prestiti e le Amministrazioni locali.
“Riteniamo – ha affermato Bertoluzzo – che possa essere uno strumento forte per promuovere la cooperazione, per realizzare un’infrastruttura passiva e consentire una competizione sempre più moderna sull’innovazione e il servizio al Cliente. Se il Governo e le Istituzioni vorranno fare propria questa ambizione e agiranno da guida, Vodafone è pronta a dare il proprio contributo”.
Anche il gruppo Vodafone ha registrato risultati annuali migliori delle attese: l’utile netto è più che raddoppiato, passando da 3,08 a 8,65 miliardi di sterline – trainato anche a livello internazionale dalla crescita della banda larga fissa e mobile e dal piano di taglio dei costi – mentre i ricavi annui sono cresciuti dell’8,4% a 44,47 miliardi, battendo le stime degli analisti di 44,3 miliardi di sterline. Il free cash flow è cresciuto del 27%, a 7,2 miliardi di sterline (contro un consensus di 6,8 miliardi).
Il dividendo dell’anno fiscale 2010 si è attestato a 8,31 pence per azione, contro i 7,77 pence per azione dell’anno precedente.