NGN in Lombardia: il Piano della Regione. Intervista a Raffaele Tiscar (Regione Lombardia)

di di Raffaele Barberio |

Il Piano presentato a Roma al recente Open Workshop del Comitato NGN Italia.

Italia


Raffaele Tiscar

Ora dopo ora, il tema della costruzione di una rete NGN, ovvero una rete a banda ultra larga, è diventato l’argomento preminente in tutta la community e la industry nazionale.

Emergono non solo esigenze e istanze delle parti in commedia, ma anche considerazioni sui tempi e gli inevitabili appelli al ruolo insostituibile di una rete NGN per ridare competitività al Paese.

Contemporaneamente, emerge l’esigenza di trovare modelli operativi percorribili capaci di mediare le differenti pressioni in campo.

In questo contesto, si colloca il Piano della Regione Lombardia per la realizzazione di una rete regionale in fibra ottica, presentata a Roma da Raffaele Tiscar al recente Open Workshop del Comitato NGN Italia lo scorso 26 aprile.

E proprio a Raffaele Tiscar abbiamo posto alcune domande, per saperne di più, per sapere come la proposta lombarda si colloca all’interno del vivace dibattito nazionale in corso in queste ore. Ecco le risposte che ci ha dato.

 

 

Key4biz.    Quando e perché nasce il Piano della Regione Lombardia per una rete in banda ultra-larga?

 

Tiscar. Nel mese di novembre dello scorso anno, quando avemmo la certezza di avere in tasca il via libera da Bruxelles per la notifica per gli aiuti di stato sul bando pubblicato qualche giorno fa e che chiude le iniziative regionali per la riduzione del digital divide.  La domanda che ci ponemmo allora con Francesco Sacco e i miei collaboratori fu: “Perché non proviamo a verificare la fattibilità su scala regionale di quanto il Presidente di AGCOM Corrado Calabrò auspica, di mettersi tutti insieme per realizzare una NGN ampia, pervasiva e neutra?”. Una volta avuto, poi, da Roberto Formigoni il via libera a redigere il Piano, il progetto è poi cresciuto tra le mani quasi senza che ce ne accorgessimo.

 

 

Key4biz.    Quali sono gli obiettivi in termini di territori interessati, popolazione coinvolta e tempi di realizzazione?

 

Tiscar. Il progetto interessa circa 160 comuni per una popolazione residente di 4,2 milioni di abitanti e 350.000 imprese. I tempi sono previsti in 6-7 anni dalla costituzione del veicolo incaricato. Diciamo che, a partire da prossimo gennaio 2011, contiamo di essere operativi.

Ci aspetta un lavoro massacrante: dovremo posare più di 50.000 km di fibra per connettere con fibra a casa 450.000 edifici e quasi 2 milioni di unità immobiliari. Mi creda, sarà una bella sfida anche in Lombardia!

 

 

Key4biz.    E per realizzare tutto ciò che impegno di spesa avete previsto e con quali modalità di reperimento delle risorse necessarie?

 

Tiscar. Gli investimenti previsti sono di circa 1.400 milioni di euro, da reperirsi in parte attraverso il capitale sottoscritto del veicolo, in parte con un’esposizione finanziaria di circa 900-950 milioni di euro. E’ un’operazione di finanza di progetto, con l’unica differenza che in questo caso il promotore è un soggetto pubblico. Complessivamente sarà un’operazione meno costosa della Pedemontana, ma a più alto valore aggiunto.

 

 

Key4biz.    Perché occorre tanta banda e perché è la Regione Lombardia a farsi carico di questo ambizioso progetto?

 

Tiscar. Per ragioni economiche, tecniche e “igieniche”. Le ragioni economiche sono costituite dal fatto che la realizzazione di una rete in fibra ottica è un’importante misura anticongiunturale in questa lunga fase recessiva. Investire in ICT ha un forte impatto sulla produttività ed è uno dei pochi tipi di investimento che ha ricadute positive su molti settori oltre che essere uno degli ultimi strumenti rimasti a difesa delle comunità locali.

Le ragioni tecniche sono riassumibili nella crescente saturazione delle reti in rame e un aumento dei guasti soprattutto nei centri densamente abitati.

 

 

Key4biz.   E quelle “igieniche”, come dice lei?

 

Tiscar. Le ragioni “igieniche” sono quelle relative alla fragilità della nostra unica rete in rame. Cosa potrebbe succedere in caso di un aumento improvviso della domanda di servizi digitali dovuta a una qualsiasi crisi dei trasporti, originata da eventi atmosferici o geopolitici o un’eventuale crisi energetica?

Se bisogna iniziare da qualche parte, allora, da dove se non in Lombardia, dove ci sono capacità progettuali, tecnologiche ed economiche all’avanguardia nel mondo? Magari, anticipando un modello organizzativo replicabile anche altrove, chissà. Ce lo auguriamo.

 

 

Key4biz.    Che tipo di governance prevedete? Chi potrà accedere alla nuova rete e usarla?

 

Tiscar. Nel progetto abbiamo immaginato uno scenario “pessimista”, in cui Regione Lombardia rimanga sola in quest’avventura, ma è solo per semplicità progettuale. In realtà, prevediamo la partecipazione di vari soggetti sia pubblici sia privati, ma qualsiasi partnership non dovrà in alcun modo condizionare o ritardare la realizzazione dell’infrastruttura il cui rispetto dei tempi dovrà rimanere saldamente in mano regionale. Una volta realizzati gli investimenti previsti, credo, si debba prevedere una wayout, magari con delle opzioni call e put a favore di investitori o operatori. La rete sarà una struttura passiva e neutra a disposizione di chiunque ne chieda l’utilizzo.

 

 

Key4biz.   Quali i nuovi servizi che la Regione intende erogare attraverso la nuova rete?

 

Tiscar. A partire dalla valorizzazione della Carta Regionale dei Servizi, si aprirà un mondo di innumerevoli innovazioni: dall’amministrazione digitale e digital democracy alla sanità digitale e telemedicina; dalla scuola digitale ed eLearning alla giustizia e sicurezza digitale. E poi ancora l’intelligent transportation systems, logistica digitale e telelavoro. Cambierà tutta la politica regionale e il suo riflesso sul territorio.

 

 

Key4biz.   Quale rapporto tra nuova rete e infrastrutture preesistenti?

 

Tiscar. Noi abbiamo progettato una rete sostitutiva di quella esistente in rame fino alla soglia di casa (FTTH). Quindi, in prospettiva, nelle aree infrastrutturate il rame verrà spento o rimarrà comunque residuale. Ciò non esclude che possano essere conferiti nel veicolo cavidotti e centrali esistenti che in coerenza con le previsioni architetturali del progetto apportino economie di spesa. Vedremo nella fase operativa.

 

 

Key4biz.    Prevedete accordi tra Regione ed enti per l’uso della rete, come saranno articolati?

 

Tiscar. La base negoziale tra Regione ed Enti Locali costituisce uno dei pilastri del progetto. Con loro la Regione dovrà negoziare la disponibilità di cavidotti esistenti, i tempi di autorizzazione allo scavo, le modalità di ripristino stradale. In cambio della conferma del territorio comunale nella lista dei 162 Comuni, ci aspettiamo grande disponibilità da parte delle amministrazioni locali. Inoltre, questo costituirà un importante presupposto per una significativa riduzione dei costi di gestione digitale dei servizi comunali e un innalzamento qualitativo dei servizi a beneficio dei residenti incalcolabile.

 

 

Key4biz.   Quale il ruolo degli operatori di Tlc?

 

Tiscar. Senza di loro e senza gli operatori TV la rete non ha valore.

 

 

Key4biz.   Ovvero?

 

Tiscar. La scommessa sarà riuscire a convincerli a investire in tempi rapidi, sui servizi su fibra, ciò che immaginavano destinato per la realizzazione della NGN. Se riusciamo a rispettare i tempi d’investimento, mano a mano che accendiamo fibra occorrerà qualcuno che la valorizzi in modo apprezzabile sul lato utente e inizi a presentare offerte commerciali interessanti. Insomma, si dovrà mettere in moto quel mercato che oggi pare paralizzato dagli sterili dibattiti sul destino di Telecom Italia.

 

 

Key4biz.   E per il futuro, che scenario prevedete?

 

Tiscar. La rincorsa alla emulazione. Ma di questo non siamo gelosi, vuol dire che avremo già vinto la scommessa.

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