Italia
Gli incentivi del Governo per l’utilizzo di internet “non sono sufficienti”. Lo ha detto Corrado Calabrò, presidente dell’Agcom, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università della Calabria questa mattina a Cosenza. “Ne è la prova che in pochi giorni – ha aggiunto – abbiamo avuto 60 mila domande di giovani per i contributi. Se fossero 100 volte tanto, troverebbero ancora una domanda da soddisfare. Ed è dei giovani, questa domanda. E’ a loro che dobbiamo guardare“.
Il presidente dell’Autorità ha quindi ribadito che nella Relazione di luglio al Parlamento farà 10 Proposte concrete al governo sulla banda larga perché “quest’anno sarà la cartina di tornasole”.
“O si decolla quest’anno – ha aggiunto – o il divario cresce e rischiamo di essere superati non solo dai paesi che prima in questo già sono più avanti come il Regno Unito, la Germania, l’Olanda, per non parlare di Giappone, Corea, Cina, Australia e Stati uniti, ma perfino la Lettonia ha un piano avanzato in questo settore. Noi in Calabria abbiamo avuto la ferrovia a scartamento ridotto, andare con la bassa velocità è un po’ come fare la ferrovia a scartamento ridotto quando tutta l’Europa ha invece i binari a scartamento normale. Questo significa che i vagoni non possono passare da una linea all’altra, vale per la Calabria, vale per la Sardegna’.
“Attenzione – ha proseguito Calabrò – a non fare questo errore. Attenzione a non restare emarginati per lo sviluppo che è trainante per l’economia dei Paesi. E’ riconosciuto unanimemente da tutti gli economisti, anche da istituzioni internazionali come l’Ocse, come il maggior fattore di sviluppo. Un investimento qui non è a perdere, ma è a ritorno un po’ differito, questo sì, a redditività modesta, ma sicura. E comunque indispensabile per la struttura di un Paese”.
Calabrò è anche intervenuto sul tema della libertà di informazione per dire che vorrebbe ci fosse “meno libertà di insulto, ma questo dovrebbe stare nell’auto-contenimento di ciascuno“.
Mentre per quanto riguarda le emittenti locali, il presidente ha sottolineato che “sono una realtà in Italia molto forte, come in nessun’altra parte del mondo. Il 30% delle frequenze è utilizzato da esse, mentre in altre parti del mondo è del 5-10%. La realtà locale è variegata e nuova. Sono occasione di formazione e impiego che magari le altre emittenti nazionali non offrono. C’è questa pluralità dell’utilizzazione delle frequenze e quindi pluralismo. E poi c’è internet, una realtà dilagante che non ferma nessuno. Solo un regime autoritario come la Cina ha potuto in qualche modo arginarlo. Negli altri Paesi offre informazione di ciò che i Governi vogliono e di ciò che i Governi non vogliono”.
Si apprende intanto che i big delle telecom Ue saranno a Bruxelles martedì prossimo per incontrare il commissario all’agenda digitale e alle tlc, Neelie Kroes. Per l’Italia ci sarà Franco Bernabè di Telecom Italia, e poi Cesar Alierta di Telefonica, Stephane Richard di France Telecom e René Obermann di Deutsche Telekom.
Gli amministratori delegati delle maggiori industrie tlc europee discuteranno con la commissaria di come spingere gli investimenti in reti di nuova generazione e assieme a lei faranno il punto sullo stato del settore e sulle prospettive di sviluppo dell’Information and Communication Technology (Ict) nella Ue.
Al centro dell’incontro, fra l’altro, la necessità di stimolare gli investimenti in infrastrutture fisse e mobili ultra broadband e le questioni legate al rapporto fra operatori di rete e Internet player.
La Commissione pubblicherà a breve il documento strategico Digital Agenda, una delle aree d’azione prioritarie della strategia di crescita europea 2020 per permettere all’Unione di rimanere competitiva nell’economia digitale.