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L’ingresso di Apple nel mercato degli smartphone continua a pesare su Nokia, che ha abbassato le stime sui margini operativi 2010 della divisione Device & Service – il ‘core business’ della società – all’11-13% dalla precedente forchetta del 12-14%. La divisione, che ha chiuso i primi tre mesi del 2010 con ricavi per 6,7 miliardi di euro, dovrebbe chiudere il secondo trimestre con ricavi compresi tra i 6,7 e i 7,2 miliardi di euro e un margine operativo compreso in una forchetta del 9-12%.
Le vendite nette del gruppo sono in calo del 21% rispetto allo stesso periodo del 2009, a 9,52 miliardi, contro un consensus di 9,69 miliardi, mentre l’utile netto attribuibile agli azionisti si è attestato a 349 milioni di euro (9 centesimi per azione) dai 122 milioni di euro, (3 centesimi per azione) dello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile operativo è cresciuto del 60% rispetto a un anno fa, attestandosi a 822 milioni di euro, ma su base sequenziale è sceso del 44%.
“Continuiamo a far fronte a una dura concorrenza, soprattutto nella fascia alta del portfolio prodotti, e a una difficile condizione di mercato sul versante delle infrastrutture”, ha commentato l’amministratore delegato, Olli-Pekka Kallasvuo.
A tre anni dal lancio dell’iPhone, insomma, la società finlandese non è riuscita ancora a mettere a punto un modello in grado di contrastarne il successo, pur continuando a mantenere la leadership sia del segmento smartphone che di quello dei cellulari tradizionali. A livello globale, Nokia ha venduto 107,9 milioni di cellulari – un dato in crescita del 16% rispetto al trimestre precedente, ma in calo del 15% rispetto a un anno fa – su un totale di 323 milioni di unità vendute in tutto il mondo. Gli smartphone venduti sono stati invece 21,5 milioni (su un totale di 56,2 milioni), in crescita del 57% rispetto allo scorso anno e del 3% sul trimestre precedente.
Nonostante, dunque, un telefonino su tre venduto al mondo sia di marca Nokia, la società è in affanno, perché per contrastare la concorrenza non solo di Apple, ma anche di RIM, Google e Microsoft, il prezzo medio di vendita dei cellulari è stato portato da 44 a 39 euro in un anno, mentre quello degli smartphone è sceso da 190 a 155 euro.
Il mercato degli smartphone, secondo Gartner, crescerà quest’anno del 46%: Nokia ne controlla ancora una quota del 41% (era il 40% il trimestre precedente e il 38% un anno fa), ma dovrà inventarsi qualcosa per poter resistere all’assalto dei concorrenti. Gli analisti attendono il rilascio della nuova versione del sistema operativo Symbian, rinviato dal secondo al terzo trimestre, e considerato cruciale per migliorare ulteriormente la posizione di mercato. “Nokia – dicono – non può permettersi di rimandare ulteriormente, mentre iPhone, BlackBerry e Android usciranno con nuovi aggiornamenti del software”.