Italia
Lo scorso 16 aprile, il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato la delibera con cui si dà avvio alla Consultazione pubblica nazionale (che durerà 30 giorni) sulle tariffe relative ai servizi di unbundling, bitstream e wholesale line rental che saranno in vigore nel periodo 1° maggio 2010 – 31 dicembre 2012.
I valori proposti per il canone di unbundling sono di 8,70 /mese dal 1° maggio 2010, di 9,26 /mese dal 1° gennaio 2011 e 9,67 /mese dal 1° gennaio 2012.
Cerchiamo di capire meglio quali sono i possibili effetti dei contenuti della delibera AgCom dello scorso venerdì e il suo significato.
Per ragionare correttamente su queste cose occorre guardare ai fatti e fare riferimento ai numeri, ancor prima che alle pur sempre importanti e insostituibili opinioni.
Con i nuovi valori dell’Unbundling proposti dall’Agcom, l’Italia si allinea in effetti alla best practice europea.
Il modello e i livelli dei costi si adegueranno, infatti, ai Paesi europei più virtuosi, ovvero quelli che hanno il maggiore grado di concorrenza e di penetrazione della banda larga.
Veniamo ai numeri.
Il costo dell’Unbundling in Italia è oggi pari a 8,49 euro.
Se guardiamo alla delibera AgCom esso passerà, come abbiamo visto, dagli 8,70 euro per il 2010 ai 9,67 euro per il 2012.
E’ poco?
E’ tanto?
Disincentiverà gli investimenti sulla fibra ottica?
Rallenterà il traghettamento verso le NGN o invece come sostengono i maggiori esperti europei lo favorirà?
Secondo i più recenti Rapporti d’indagine sul settore, il costo dell’ULL è in Belgio di 9,29 euro, in Danimarca di 9,31 euro, in Finlandia di 10.50 euro, in Germania di 10.20 euro, in Lussemburgo di 10.75 euro, in Svizzera di 12,80, in Irlanda di 16,43 Paesi con alto livello di concorrenza e penetrazione della banda larga (nel caso della Svizzera e della Danimarca, abbiamo effettuato il calcolo in euro in base ai tassi ufficiali di cambio attuali).
La media europea, secondo le fonti della Commissione europea, pertanto il dato è incontrovertibile, è pari a 9,28 euro.
In sostanza, il costo attuale dell’ULL in Italia, sempre stando al dato contenuto nel Rapporto sul settore della Commissione europea, è al momento al di sotto del valore del prezzo medio dello stesso servizio nei Paesi membri dell’UE.
Tirando le conclusioni, l’aumento dei prezzi dell’Unbundling, secondo i più autorevoli analisti di settore, contribuirà ad accelerare gli investimenti nella fibra. Ed è quello che ci auguriamo che accada anche in Italia.