Italia
Sono 6.012 le PEC che finora le Amministrazioni centrali dello Stato hanno pubblicato nei propri siti istituzionali così come nell’indice delle pubbliche amministrazioni. A pochi giorni dal PEC-Day del 26 aprile (quando 50 milioni di cittadini italiani avranno la possibilità di dotarsi di una propria casella di Posta elettronica certificata) numerose altre Amministrazioni centrali non hanno invece ancora ottemperato agli obblighi di legge. Su preciso mandato del Ministro Renato Brunetta, nei loro confronti si sta quindi attivando l’Ispettorato della Funzione Pubblica. Si ricorda tra l’altro che la Riforma Brunetta (D.Lgs n.150/2009) prevede che il mancato assolvimento degli obblighi relativi alla PEC influisca negativamente ai fini della valutazione della performance individuale e organizzativa per la corresponsione della retribuzione di risultato ai dirigenti degli uffici preposti.
I cattivi esempi arrivano dalle seguenti 24 Amministrazioni: Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Ministero dello Sviluppo economico, Ministero del Commercio internazionale, Ministero delle Politiche agricole e forestali, Ministero delle Comunicazioni, Corte dei Conti, Consiglio di Stato, Amministrazione autonoma dei Monopoli dello Stato, Comando generale della Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane, Inpdap, Istituto di previdenza del settore marittimo, Istituto nazionale di economia agraria, Istituto di studi per l’analisi economica, Istituto nazionale per il commercio estero, Istituto per gli affari sociali, Istituto nazionale per le conserve alimentari, Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, Istituto superiore di sanità, ISTAT e Unire.
Sono invece 27 le Amministrazioni centrali dello Stato che risultano in regola con gli obblighi di legge: Ministero della Giustizia (357 PEC), Ministero dell’Interno (68), Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (4), Ministero dell’Economia e Finanze (117), Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (21), Presidenza del Consiglio dei Ministri (41), Ministero degli Affari esteri (240), Ministero per i Beni e le Attività culturali (45), Avvocatura generale dello Stato (25), Ministero della Salute (48), Ministero della Difesa (111), Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio (11), Agenzia del territorio (6), Arma dei Carabinieri (3.911), Scuola superiore della Pubblica Amministrazione (6), INPS (559), INAIL (272), Ente nazionale previdenza assistenza lavoratori dello spettacolo (45), Agenzia per le erogazioni in agricoltura (28), ASI (32), Automobile club d’Italia (107), CNR (1), ENAC (43), Croce Rossa Italiana (1), ENIT (1), Istituto dei postelegrafonici (1) e DigtPA (1).
A oggi sono solo 23 su 148 le Aziende Sanitarie Locali che hanno pubblicato una o più PEC nel proprio sito istituzionale così come nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni. Ad accertarlo è stato DigitPA nell’ambito del controllo capillare in corso presso tutte le pubbliche amministrazioni. L’Ispettorato della Funzione Pubblica si è quindi già attivato nei confronti delle Asl che non risultano ancora in regola. Si ricorda tra l’altro che la Riforma Brunetta (D.Lgs n.150/2009) prevede che il mancato assolvimento degli obblighi relativi alla PEC influisca negativamente ai fini della valutazione della performance individuale e organizzativa per la corresponsione della retribuzione di risultato ai dirigenti degli uffici preposti.
E’ stata inoltre inviata in formato digitale a tutte le amministrazioni la seconda circolare sulla PEC (circolare n.2/2010/DDI) con la quale il Ministro ha ricordato nuovamente gli adempimenti. Nell’ambito dell’iniziativa “Linea Amica“, è stato infine messo a disposizione un servizio di assistenza (numero verde 800.254.009) per facilitare l’attivazione e la pubblicazione degli indirizzi di PEC da parte delle singole amministrazioni che attualmente sono in ritardo rispetto agli obblighi di legge.
Dal controllo capillare di DigitPA emerge che nelle 20 Regioni, nelle 109 Province e nei 117 Comuni di capoluogo del Paese: 7 Regioni hanno pubblicato almeno una PEC; 13 Regioni non hanno ancora pubblicato la PEC; 62 Province hanno pubblicato almeno una PEC; 47 Province non hanno ancora pubblicato la PEC; 71 Comuni capoluogo hanno pubblicato almeno una PEC; 46 Comuni capoluogo non hanno ancora pubblicato la PEC.