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La multinazionale dell’ICT Accenture ha lanciato la propria ‘Over The Top TV‘, presentata in occasione del NAB Show di Las Vegas, il congresso del National Association of Broadcaster.
Questa soluzione, rivolta alle società di telecomunicazioni e ai broadcaster televisivi, permette di accedere facilmente ai canali televisivi tradizionali attraverso la rete digitale terrestre e a servizi come catch-up TV e Video-On-Demand, attraverso una rete IP a banda larga; gli utenti inoltre possono fruire dei contenuti tramite piattaforme aggiunte come computer, cellulari, console da gioco e Connected TV.
La Over-The-Top TV riduce gli elevati costi iniziali per l’installazione del software e delle infrastrutture semplificando la gestione di connessioni multiple verso terzi, in questo modo consente ai provider di lanciare nuovi servizi in maniera rapida ed economica. La soluzione lanciata da Accenture a livello mondiale, è stata sviluppata a Roma nell’Innovation Center for Broadband di Accenture.
ITMedia Consulting nel suo ultimo Rapporto spiega che l’Over the top TV (OTT TV) consiste nella fruizione di contenuti Internet tramite una connessione a banda larga che bypassa i tradizionali provider di servizi IPTV. L’OTT è l’evoluzione naturale della personalizzazione del comportamento di consumo, poiché permette di fruire dei contenuti Internet via TV set. L’Over the top TV in pochi mesi è diventato un termine piuttosto comune: gli operatori la guardano con interesse poiché presenta grosse prospettive di crescita.
Attualmente la fruizione di contenuti su web appare come complementare alla fruizione su TV, ma è fondamentale per raggiungere un target appetibile per gli inserzionisti pubblicitari e che probabilmente è più esigente e meno interessato alla televisione nel senso tradizionale del termine. Per rispondere a queste nuove prospettive, i broadcaster devono dunque affrontare una competizione che non si esaurisce con i tradizionali diretti concorrenti, ma che si allarga ai fornitori di contenuti specifici per Internet, gli studios, i fornitori di rete e gli aggregatori di contenuti Internet.
Le prime offerte di OTT TV vedono impegnati produttori di elettronica di consumo (LG, Samsung, Sony etc.), operatori del mercato dei videogame (Nintendo, Microsoft etc.), operatori di Tlc (come Telecom Italia) ma anche nuovi aggregatori indipendenti. Se da una parte i broadcaster moltiplicano gli accordi di distribuzione con i packager, dall’altra sono impegnati direttamente in progetti “aperti” cross-industry, come Project Canvas o HbbTV.
In questo difficile equilibrio si gioca, nel medio-lungo periodo, una delle partite decisive per i broadcaster.