Stati Uniti
Il presidente della FCC, Julius Genachowski, si prepara a quella che sarà una dura battaglia tra le lobby delle tlc e di internet e difende l’agenzia dalle critiche contro il piano nazionale sulla banda larga presentato a febbraio.
Nuove leggi per estendere l’accesso a banda larga nel paese, sono senz’altro necessarie, ma il Senato, probabilmente, lascerà passare anche quest’anno senza intervenire. Nel frattempo le due lobby contrapposte tenteranno di far valere, ognuna, le proprie ragioni.
Le web company sostengono la FCC nel suo sforzo per impedire che le compagnie telefoniche e via cavo aumentino i prezzi della banda larga per le imprese. Ma i fornitori di servizi internet – come Comcast – e le compagnie telefoniche non vogliono leggi che impongano l’apertura delle reti ai concorrenti.
I democratici della commissione sul commercio al Senato hanno chiesto a Genachowski di continuare i suoi sforzi sulla ‘net neutrality’, per proibire ai provider di privilegiare un determinato tipo di traffico web piuttosto che un altro. Il ruolo della FCC in questo senso è stato però ridimensionato da una recente sentenza, secondo cui la commissione non ha competenza per intervenire sulla questione della neutralità della rete.
Il presidente della commissione, John Rockefeller, ha affermato di sostenere la FCC e di essere pronto a riscrivere le leggi sulle tlc, ma anche rimproverato Genachowski di aver elaborato un piano “lungo sulla visione ma corto sulle tattiche”. L’agenzia, ha aggiunto Rockefeller, “userà comunque tutta la sua autorità per proteggere i consumatori”.
La maggior parte dei repubblicani, invece, sostengono che più leggera è la regolamentazione, meglio è. La FCC – ha affermato Kay Bailey Hutchison – non deve tornare indietro a vecchi modelli di regolazione che potrebbero soffocare l’evoluzione di internet”.
Genachowsky, da canto suo, ha preferito non rivelare i suoi piani sulla neutralità della rete: “…non abbiamo ancora scelto un percorso per il futuro”, ha detto.
La FCC potrebbe chiedere al Congresso di chiarire le competenze dell’agenzia in merito al controllo della rete.
I consumatori e le web company insistono sul fatto che la FCC dovrebbe ritornare sull’idea del 2002 di liberalizzare le linee internet, ma compagnie telefoniche e via cavo si oppongono a questa possibilità, che comparerebbe le connessioni internet alle tradizionali linee telefoniche.