Italia
“Auspico la conclusione del progetto di Italia Digitale (l’organismo che coordina il passaggio alla Tv digitale terrestre) come i grandi paesi occidentali’: lo ha detto Paolo Romani, viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni in un’intervista a Gr Parlamento.
‘La prima rivoluzione ed evoluzione – ha aggiunto Romani – è il passaggio al digitale che consentirà a chi fa televisione, in primis al servizio pubblico, di incrementare l’offerta di programmi. In questo incremento, c’è anche la possibilità di approfondimento su tematiche che le tv generaliste tradizionalmente non fanno’.
‘La seconda grande rivoluzione – ha continuato Romani – sarà quella della piattaforma di banda larga che insieme alla piattaforma del digitale terrestre contribuirà a rendere piu’ moderno questo paese nell’accesso ai tanti contenuti. L’auspicio del Governo è che in pochi anni si possa arrivare a concludere il progetto di Italia digitale che già appartiene agli Stati Uniti, alla Francia e alla Gran Bretagna. Quindi – ha concluso – noi ci adegueremo e avremo lo stesso passo dei grandi paesi occidentali’.
Il mese di febbraio, secondo quanto riporta l’ultimo numero di Digita, la newsletter di DGTVi, ha segnato il sorpasso storico della TV digitale (tutte le piattaforme: TDT, satellite, IPTV) sulla TV analogica tradizionale. Le piattaforme digitali sono arrivate a conquistare nel complesso la quota del 51,2% sul totale del consumo di TV. Tra di esse la più accesa è quella terrestre, che registra il 35% del totale ascolto TV e vale da sola il 69% dell’intero comparto televisivo digitale.
Il satellite è stabile al 15,2% e la TV su protocollo Internet è in uso nello 0,4% dei casi. Auditel ha una apposita voce nominata “non definita” che vale a febbraio lo 0,5% destinata ai pochi casi nei quali il meter non è ancora in grado di stabilire quale decoder sia attivo, tra un decoder integrato del digitale terrestre o una video station per l’IPTV: si tratta comunque di un consumo digitale.
Nelle aree completamente digitali il tempo dedicato al consumo di televisione cresce più del doppio rispetto al resto del Paese rispetto al periodo omologo dell’anno scorso ed è ormai di 267 minuti al giorno. Raddoppia anche il tempo dedicato ai canali digitali che in queste aree nella media quotidiana marzo 2009-2008 (dati al 24/3) sale da 42 a 87 minuti.
Muta il modo tradizionale di seguire l’offerta televisiva anche nelle aree non completamente digitalizzate, dove il tempo dedicato ai nuovi canali del digitale terrestre passa da 40 a 67 minuti. Non vincolata dalla transizione, questa crescita è ancora più significativa e conferma la tendenza all’incremento del consumo televisivo nell’ambiente multicanale digitale.