Italia
Dopo due rinvii, è stato approvato ieri il bilancio 2009 di Telecom Italia, contestualmente all’aggiornamento del piano industriale. La comunità finanziaria attendeva anche di comprendere l’entità del fondo rischi che il gruppo avrebbe stanziato per fare fronte alle implicazioni della vicenda giudiziaria che coinvolge
Riguardo i risultati, rispetto a fine 2008, i ricavi sono scesi del 3% a 27,1 miliardi di euro (-5,6% variazione organica), mentre l’utile netto – di 1,5 miliardi di euro – è risultato in calo di 596 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2008 principalmente “…per effetto della svalutazione dell’avviamento attribuito ad Hansenet, delle maggiori imposte di competenza dell’esercizio e per il venire meno di alcuni benefici fiscali”.
L’Ebitda è ammontato a 11,1 miliardi (+0,2% rispetto a fine 2008), l’Ebitda organico a 11,3 miliardi di euro, (-0,5% rispetto al 2008), con un Ebitda margin organico del 41,7%, (+2,2 pp rispetto al 2008).
Il Cda ha quindi proposto un dividendo di 5 centesimi ad azione per ciascuna azione ordinaria e di 6,1 euro cent per ciascuna azione di risparmio. Il dividendo sarà messo in pagamento dal 27 maggio 2010, con stacco cedola in data 24 maggio 2010 e il management ha assicurato che dall’anno prossimo la politica di riduzione dell’indebitamento permetterà “di proporre un dividendo in aumento”
Per il 2010, infatti, il gruppo continuerà a focalizzarsi sul controllo dei costi operativi e degli investimenti – che si concentreranno sui settori di business più remunerativi – ma, soprattutto, procederà a nuovi licenziamenti “…per essere competitivi e snelli e trasferire questa efficienza agli azionisti”.
A marzo il personale in Italia del gruppo Telecom ammontava a 57.400 unità rispetto ai 60.872 di fine 2009 e ai 64.100 di gennaio 2008.
“Rispetto a inizio 2008, in meno di due anni, c’è stata una riduzione del personale del 10% – ha detto Bernabè – e ci saranno ulteriori riduzioni”.
Tornando alla vicenda Sparkle, il gruppo ha annunciato la discussione di azioni di responsabilità nei confronti di Stefano Mazzitelli, ex amministratore delegato di Telecom Italia Sparkle, coinvolto nell’inchiesta sul presunto riciclaggio di due miliardi di euro, in carcere in custodia cautelare dal 23 febbraio.
A proposito di TI Sparkle, il presidente Gabriele Galateri, aprendo a Rozzano la giornata di presentazione del bilancio 2009 e dell’aggiornamento del piano strategico industriale, ha ribadito la volontà del gruppo di “…uscire rafforzati dalla vicenda” che – ha aggiunto – ci dà la possibilità di reiterare il nostro modo di fare business con un forte impegno per arrivare a standard più elevati di comportamento etico”.
Anche il fatto di aver posticipato per due volte l’approvazione del bilancio, rispecchia, secondo Galateri, “…il nostro desiderio di operare con trasparenza”.
I manager del gruppo hanno quindi esaltato le performance registrate lo scorso anno, definite dall’Ad Franco Bernabè “…molto soddisfacenti alla luce dei profondi cambiamenti attuati sul business mobile sia in Italia sia in Brasile”.
“…La capacità di recuperare efficienza ha permesso al Gruppo di raggiungere gli obiettivi di profittabilità e consente di guardare al 2010 con maggiore serenità. La robusta generazione di cassa e la riduzione ulteriore del livello di indebitamento ci consentiranno di rafforzare il ruolo di Telecom Italia come azienda leader dello sviluppo tecnologico, avvicinandoci sempre più al cliente e alle sue esigenze”.
“Il 2009 – ha aggiunto Galateri – è stato un anno difficile per tutti. Stiamo investendo tantissimo in ricerca e sviluppo e cerchiamo anche di sviluppare i rapporti industriali con Telefonica”.
Le sinergie col gruppo spagnolo sono state confermate a 1,3 miliardi di euro. “Il capex – ha concluso Galateri – ci permette di guardare al futuro con fiducia”.
“Questo approccio selettivo – ha aggiunto Bernabè – ci consentirà di incrementare la generazione di cassa, che resta il nostro obiettivo prioritario insieme alla riduzione del debito”.
Riguardo poi l’aggiornamento del piano strategico, la linea segue quella già tracciata nel piano 2009-2011, con l’obiettivo per il 2010 di stabilizzare l’ebitda organico del gruppo. L’aggiornamento del piano industriale al 2012, focalizzato sul mercato domestico e il Brasile permetterà, ha spiegato Bernabè, di indicare un target di operating free cash flow su un fatturato a fine periodo pari al 26%, “tra i più elevati fra le società europee, e di confermare la riduzione di 5 miliardi di debito entro il 2011, cosi’ come previsto nel piano presentato a fine 2008”.
Sul piano geografico, dunque, lo sviluppo si concentrerà su Italia e Brasile. “Con Tim Brasil, che ha ormai completato il suo riposizionamento, siamo pronti a competere con successo come operatore pure mobile in uno dei paesi emergenti con maggiore potenziale di crescita”, ha concluso Bernabè.
Per il 2012, sono previsti investimenti per circa 12 miliardi di euro in Italia “…per lo sviluppo competitivo della fibra, il forte impulso all’innovazione e il miglioramento delle performance della rete radio”. Nel 2009, intanto, gli investimenti sono scesi di 497 milioni di euro rispetto al 2008, mentre sono aumentati i debiti – pari a 34,7 miliardi di euro (34 miliardi di euro a fine 2008) – anche se il gruppo conta di ridurli a 28 miliardi di euro entro il 2012.