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Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di Remigio del Grosso, Vice Presidente Consiglio Nazionale degli Utenti dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e Membro del Comitato Scientifico Rai, che interviene in merito alla discussione sul Contratto di Servizio Rai.
Gentile Direttore,
Il nuovo Contratto di Servizio Rai per il triennio 2010/2012 – concordato dalla Concessionaria con il MISE il 16 febbraio scorso, sulla base delle Linee Guida emanate da Agcom nel novembre 2009 – è attualmente all’esame della Commissione di Vigilanza, la quale correttamente sta ascoltando i pareri delle associazioni maggiormente rappresentative.
Purtroppo il Consiglio Nazionale degli Utenti non potrà essere audito, in quanto – a causa di una “dimenticanza” di Agcom, che avrebbe dovuto pubblicare entro il 26 Dicembre 2009 il bando per il rinnovo dei relativi incarichi – non è nelle sue piene funzioni.
Affido pertanto al vostro seguito quotidiano telematico delle brevi considerazioni su alcuni passaggi del testo del contratto di servizio che, a mio avviso, sono meritevoli di sottolineatura.
Innanzitutto, come era largamente prevedibile, viene più volte ribadita – in vari articoli – l’esigenza di assicurare nelle trasmissioni di informazione “un contraddittorio adeguato, effettivo e reale“. Eventuali infrazioni dei conduttori delle trasmissioni di approfondimento, saranno rilevate da un “organismo di controllo” interno, previsto dal Codice Etico aziendale e dovranno essere sanzionate dalla stessa Rai.
Il Ministero, pertanto, ritiene che con l’adozione di queste misure, sarà garantito ai telespettatori quell'”elevato livello qualitativo della programmazione informativa”, che il servizio pubblico radiotelevisivo non ha, evidentemente, fino ad oggi assicurato.
Il controllo dei monitoraggi sulla qualità dell’offerta e la valutazione del raggiungimento degli obiettivi, non saranno più affidati ad un Comitato esterno, bensì alla Commissione paritetica Rai-Ministero. Come soleva dire l’esperto Presidente Calabrò: “loro se la cantano e loro se la suonano“.
Il sistema di valutazione della qualità dell’offerta – elaborato, monitorato e valutato dalla commissione paritetica – sarà sottoposto ad una non meglio precisata vigilanza di un Comitato, istituito presso il Ministero, composto da quattro esperti particolarmente qualificati nella materia, scelti rispettivamente due dall’Autorità e due dal Ministero e nominati dalla Rai. E’ facile prevedere che, questa volta, Agcom eviterà di avallare la soluzione ministeriale e non procederà ad alcuna designazione.
Vengono, inoltre, preannunciate “più efficaci metodologie di contrasto all’evasione del canone di abbonamento, proponendo le opportune iniziative legislative e adottando le necessarie misure amministrative”.
Viene ridotta la quota della programmazione annuale di servizio pubblico delle reti generaliste terrestri: a fronte del dato 2008 (fonte Agcom), la riduzione è del 4% complessivo (dal 74% al 70%) e del 12% per la terza rete (dal 92% all’80%).
Le uniche note positive riguardano la possibilità di dedicare un canale televisivo all’attività parlamentare ed a quella delle istituzioni costituzionali, nonché l’obbligo per la Rai di pubblicare sul proprio sito web il documento, comprensivo dei criteri metodologici, sui conti annuali separati, da cui risulti la destinazione delle risorse pubbliche e, in particolare, a fornire adeguata comunicazione circa i costi afferenti la programmazione televisiva e la programmazione radiofonica rientranti nell’ambito delle attività di servizio pubblico.
Sembra, infine, che sia stato accolto il sacrosanto appello “Donne e TV” (lanciata da Key4biz a sostegno dell’appello alle istituzioni di Gabriella Cims), per una più adeguata rappresentazione della figura femminile nella programmazione televisiva. La Rai, infatti, si impegna a diffondere una programmazione che rispetti l’immagine femminile e la sua dignità culturale e professionale e rappresenti in modo realistico il ruolo delle donne nella società. Al riguardo, sarà necessario adeguare alle nuove previsioni anche l’attività del Comitato Media e Minori del Ministero cui spetterà, presumibilmente, il compito di rilevare eventuali infrazioni.
In conclusione, si poteva fare di più e di meglio, ma confidiamo nell’insostituibile funzione di vigilanza da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Cordialità
Remigio del Grosso