Neutralità della rete: la sentenza che limita i poteri della FCC potrebbe mettere a rischio le ambizioni Usa sulla banda larga

di Alessandra Talarico |

Stati Uniti


Network Neutrality

La decisione della Corte Usa, che ha stabilito che la FCC non è competente in materia di Net neutrality, potrebbe mettere a rischio gli ambiziosi piani dell’amministrazione Obama per lo sviluppo della banda larga.

 

Secondo il General Counsel, Austin Schlick, la sentenza potrebbe avere effetto sul programma della FCC volto a portare la banda larga nelle aree rurali: il piano prevede lo stanziamento di 9 miliardi di dollari per portare la banda larga nelle aree ancora non servite – in aggiunta ai 7 miliardi già inclusi nel programma di stimolo varato dall’amministrazione Obama – e la realizzazione di una rete wireless per la polizia e i vigili del fuoco. Il piano suggerisce anche la creazione di un fondo da 8 miliardi finanziato dai contribuenti per garantire i servizi telefonici di base nelle aree rurali e alle fasce di popolazione a basso reddito.

 

Sul suo blog, Schlick ha scritto che la Commissione sta valutando ad una ad una le implicazioni della sentenza per assicurare che la FCC abbia l’autorità adeguata per portare a termine il piano. Secondo il commissario, una mezza dozzina di raccomandazioni – relative alla cyber sicurezza, alla privacy dei consumatori e all’accesso per le fasce svantaggiate – potrebbe essere messa a rischio dalla decisione della Corte d’Appello del distretto di Columbia.

La FCC, hanno spiegato i giudici, non ha la competenza di stabilire se gli operatori possano o meno limitare il traffico internet sulle loro reti.

Il caso è stato sollevato dall’operatore via cavo Comcast, sanzionato dall’Authority per aver bloccato l’accesso al sito peer-to-peer BitTorrent.

 

La sentenza, secondo gli osservatori, rappresenta un duro colpo per i sostenitori della neutralità della rete – secondo i quali i provider dovrebbero trattare tutto il traffico internet allo stesso modo – nonché un freno all’autorità della FCC in materia di gestione delle reti.

 

Lo scorso anno, infatti, la FCC aveva emanato delle linee guida per obbligare gli operatori a rendere pubbliche le modalità con le quali gestiscono la rete, per evitare l’eventuale discriminazione o il blocco illegittimo di servizi e applicazioni. Misure subito bollate come ‘inutili’ e ‘dannose’ dagli operatori.

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