Che ne sarà di Telecom Italia? Bernabè risponde a Repubblica: ‘Separazione rete strada impervia, inesplorata, fantasiosa’. Ma il problema rimane

di Alessandra Talarico |

Telefonica, Mediobanca, Governo, opposizione, Tv, Antitrust, Agcom, sono le parti in commedia che scriveranno la trama nelle prossime settimane. Aprile decisivo?

Italia


Franco Bernabè

Lo aveva ribadito più volte Franco Bernabè, il suo no allo scorporo della rete di Telecom Italia, il gruppo che è tornato a dirigere dal 2007, e lo ha ripetuto di nuovo in una lettera pubblicata questa mattina dal quotidiano La Repubblica, inviata dall’ad in risposta all’editoriale – comparso lunedì sull’inserto economico-finanziario Affari e Finanza – in cui Massimo Giannini paragonava il manager al tenente Giovanni Drogo del ‘Deserto dei tartari‘, “…agguerrito e isolato, a difendere quella specie di Fortezza Bastiani che è ormai diventata la povera Telecom “.

“Come l’eroe di Buzzati – scriveva Giannini – anche il manager altoatesino vigila su un avamposto solitario, che sta perdendo soldi, valore e rilevanza strategica. E come l’eroe di Buzzati, non sa bene neanche lui chi siano i suoi alleati e i suoi nemici”.

Un accostamento definito “suggestivo” da Bernabè che ha innanzitutto difeso il gruppo e i suoi lavoratori: Telecom “non è una fortezza” ed è “sbagliato e offensivo” affermare che operi “ai confini del regno”. I suoi dipendenti, ha aggiunto, “non si interrogano sul proprio ruolo e sono ben coscienti che la loro missione è quella di fornire infrastrutture e servizi sempre più innovativi ed efficienti per sostenere la competitività del sistema Paese e per rendere la vita più semplice ai cittadini”.

Sul fatto poi che la società stia perdendo soldi e valore, Bernabè risponde coi numeri a sua disposizione: “nonostante la crisi, il margine operativo lordo organico si è stabilizzato intorno a 11,3 miliardi mentre il margine operativo netto dei primi nove mesi dello scorso anno e’ aumentato passando da 4,1 a 4,3 miliardi”, ha scritto ancora Bernabè, sottolineando che nel piano strategico 2009-2011 sono stati previsti investimenti in infrastrutture per 6,7 miliardi di euro.

Secondo la valutazione di Giannini, i soci italiani di Telecom – Generali, Mediobanca e Intesa – sono insoddisfatti dell’andamento dell’azienda, gravata da debiti per oltre 35 miliardi e con margini in calo costante sul fisso e sul mobile. “Nonostante questo, non scuciono un euro per aumentare il capitale, ma in compenso continuano a pompare ricchi dividendi. Bernabè si sbatte, ma più di tanto non sa o no può fare. Persegue ostinatamente la sua strategia di stand alone. Ma ormai il capolinea è vicino”.

“A noi – ha risposto Bernabè – è chiarissimo cosa Telecom Italia debba fare ed è esattamente quello che abbiamo fatto e che continueremo a fare: mantenere l’integrità dell’azienda a dispetto di quelli che suggeriscono una sua amputazione”.

Oltre al fatto che la separazione della rete è una strada mai percorsa in nessun altro paese, e non volendo considerare che l’idea cozza, “oltre che con i limiti del buon senso”, anche contro quelli della realizzabilità – “tenuto conto che i circa 34 miliardi di euro di debiti di Telecom Italia si sostengono proprio anche grazie al valore e ai flussi di cassa generati dalla rete”, Bernabè ha quindi difeso l’operato del gruppo sul piano regolatorio.

“Alla questione regolatoria – ha spiegato – è stata data una risposta precisa, puntuale ed efficace con la sottoscrizione da parte di Telecom degli impegni resi vincolanti con l’Autorità per le comunicazioni e con la creazione di Open Access”.

Telecom, insomma, non seguirà “…strade impervie, inesplorate, fantasiose e fortemente a rischio, quali la separazione della rete o altre soluzioni non concrete”.

Lo stesso, tuttavia, vale la considerazione finale di Giannini, che si chiede come farà la società a risolvere l’emergenza Sparkle, che costerà – tra sanzioni e sovrattasse – “circa 600 milioni di euro”. Secondo il giornalista per coprire questo buco bisognerà vendere la quota del 50% in Telecom Argentina e, a questo punto, conclude, Telecom “varrà sempre meno, e sarà ancora più sola e più vuota. A chi conviene lasciarla deperire così?”.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz

Key4Biz

Quotidiano online sulla digital economy e la cultura del futuro

Direttore: Luigi Garofalo

© 2002-2024 - Registrazione n. 121/2002. Tribunale di Lamezia Terme - ROC n. 26714 del 5 ottobre 2016

Editore Supercom - P. Iva 02681090425

Alcune delle foto presenti su Key4biz.it potrebbero essere state prese da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, lo possono segnalare alla redazione inviando una email a redazione@key4biz.it che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.

Netalia