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I servizi dell’Antitrust Ue sono intervenuti per fare chiarezza sul caso Sky ma soprattutto per smentire le continue indiscrezioni pubblicate dalla stampa nazionale e far sapere che sulla pay tv e il suo eventuale ingresso anticipato nel digitale terrestre ancora nulla è stato deciso.
In base agli impegni presi con Bruxelles nel 2002, all’epoca della fusione tra Stream e TelePiù, Sky non può trasmettere la tv a pagamento su altre piattaforme prima del 2012.
Ma il network di Rupert Murdoch ha chiesto alla Ue di anticipare il suo sbarco nella Dtt, partecipando all’asta per una delle tre reti ancora disponibili. E il commissario Joaquin Almunia, responsabile della concorrenza, “ha avviato una serie di consultazioni (‘market test’) con gli altri operatori, al termine delle quali sarà presa una decisone”, spiegano i servizi di Almunia, precisando che fino ad allora “tutte le opzioni sono possibili”.
Intanto il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani ha smentito l’articolo uscito su Repubblica nel quale si ricostruisce la presunta opposizione dello stesso viceministro alla partecipazione di Sky alla prossima asta per le frequenze nonostante il parere favorevole della Ue. Nello stesso articolo si parla anche di un incontro, sulla vicenda, con il Commissario Ue Joaquin Almunia.
“Non ho mai affermato – ha sostenuto il viceministro – né privatamente né ufficialmente, né tantomeno al Commissario europeo per
Il viceministro ha anche smentito la notizia che sarebbe volato a Bruxelles per la seconda volta per incontrare Almunia: “Vorrei specificare, infatti, che l’unico incontro, da me richiesto e concessomi subito dal Commissario europeo per
Rai e Mediaset senza esitazioni hanno detto all’Agcom di no a uno sconto a Sky sulle limitazioni operative.
Secondo MF, il direttore generale della Tv pubblica, Mauro Masi, avrebbe scritto al Commissario Ue alla Concorrenza, Joachin Almunia, e al responsabile della direzione generale Alexander Italianer, per informare che “Con riserva di esporre le proprie valutazioni in maniera compiuta Rai sottolinea sin d’ora l’importanza cruciale che questo impegno riveste, sia per garantire un minimo di concorrenza potenziale nei confronti della posizione ancora super dominante di Sky, sia per evitare il rischio di trasferimento ed estensione del suo potere economico in altri mercati”.
In occasione della presentazione del bilancio 2009, Fedele Confalonieri ha sottolineato che “…in compagnia di tutti gli altri operatori tv noi diciamo che non ci sono cambiamenti tali sul mercato che consentano al monopolista satellitare di acquisire le scarse frequenze di trasmissione, già insufficienti per gli operatori attuali”.
“In più – secondo il presidente di Mediaset – nessun operatore tv è riuscito a scalfire il monopolio Sky sul satellite come invece la Commissione europea auspicava accadesse. L’unica alternativa alla posizione stradominante di Sky nella pay tv siamo noi di Mediaset e Dahlia Tv e fa riflettere che utilizziamo le frequenze che ora Sky rivendica a sé”.