Italia
Il presidente e l’amministratore delegato di Telecom Italia, Gabriele Galateri e Franco Bernabè, sono stati ricevuti questa mattina al Quirinale dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a cui sono stati presentati i nuovi notebook Olivetti, mentre i lavoratori infornatici scioperavano contro la riorganizzazione del settore e il rischio di nuovi tagli di posti di lavoro.
L’adesione all’agitazione, indetta da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, è stata massiccia: il rischio, secondo i sindacati, è che il travaso delle attività della divisione IT Operations nella controllata Shared service center (Ssc) – vicina alla vendita nei mesi scorsi – possa tradursi in nuovi licenziamenti.
“Telecom – ha spiegato il segretario generale della Slc Cgil Emilio Miceli – preoccupata com’é che il governo le possa imporre lo scorporo della rete, si cautela preparando la cessione di un ramo che riguarda il cuore dell’azienda, cioè il settore informatico: Ssc, dove sono già presenti 600 lavoratori, la tengono pronta e in caso di scorporo della rete hanno già pronta la società da vendere”.
Per Giorgio Serao, segretario nazionale della Uilcom-Uil, l’auspicio è che “…entro il 2010 si prenda una decisione sul futuro della rete poiché, in attesa di valutazioni anche di carattere politico, Telecom non sta investendo più neanche nella manutenzione”.
“Dopo le 5 mila mobilità del 2008, gli oltre 1400 lavoratori del ‘1254’ messi in contratto di solidarietà nel 2009, con ulteriori 4 mila tagli annunciati, siamo ora alle prese con riduzioni del personale mascherate da cessioni, senza una logica industriale ancor prima della presentazione del piano industriale per il 2010-2012”, si legge nel volantino firmato da RSU e sindacati.
La società, che giovedì dovrà approvare il bilancio 2009 e l’aggiornamento del piano strategico, ha smentito sia la vendita del ramo informatico che l’ipotesi di esternalizzazione del settore: la cessione, anzi, è stata bloccata proprio perché il comparto è ritenuto strategico.
Un incontro coi sindacati subito dopo il cda è stato chiesto da Annamaria Furlan, Segretario confederale della Cisl, “per verificare, così, quanti e quali investimenti la società intenda fare per rafforzare la rete e sviluppare la capacità di incrementare il suo ruolo sul mercato internazionale”.
“In questo momento di crisi – ha aggiunto – si ha bisogno più che mai che un’azienda leader come Telecom, rafforzi la sua presenza sul mercato italiano ed internazionale e la qualità dell’offerta”.
Stefano Conti di Ugl ha quindi ribadito che i lavoratori, i soli fino ad oggi ad aver pagato i problemi del gruppo, hanno ora diritto a delle garanzie immediate: “Chiediamo – ha affermato – un piano industriale serio e concreto che tuteli l’occupazione e che sfrutti le potenzialità insite in un settore strategico come quello delle Telecomunicazioni, con investimenti che siano frutto di una mentalità imprenditoriale e non solo di logiche finanziarie”.
Solidarietà ai lavoratori del comparto informatico è giunta da Peppe Mariani, Presidente della Commissione Lavoro, Politiche Giovanili, Pari Opportunità e Politiche Sociali della Regione Lazio.
Secondo Mariani, “…2200 lavoratori rischiano di perdere i diritti e le condizioni che hanno acquisito nel tempo”.
“Non è la prima volta, infatti – ha aggiunto – che dietro le cessioni di ramo d’impresa si nasconde in realtà una strategia di progressiva liquidazione del personale, dapprima con un’estromissione dell’azienda dal perimetro dell’impresa e successivamente con i licenziamenti e la chiusura della stessa azienda”.
“Fanno bene, dunque, i lavoratori – ha concluso Mariani – ad opporsi a questa operazione e a chiedere garanzie sul piano industriale e stabilità per i dipendenti”.