Unione Europea
Sky anticipatamente sul digitale terrestre? La possibilità non piace neanche alla Rai. Secondo MF, il direttore generale Mauro Masi avrebbe scritto al Commissario Ue alla Concorrenza, Joachin Almunia, e al responsabile della direzione generale Alexander Italianer, per avere conferma del fatto “che la Commissione europea si accinge a modificare taluni impegni cui era stata condizionata l’approvazione dell’operazione di fusione Stream-Telepiù” e per verificare se sia vero che Bruxelles intende “revocare” tale impegno prima della data prevista, quella del 31 dicembre 2011.
“Con riserva di esporre le proprie valutazioni in maniera compiuta – si legge nel documento – Rai sottolinea sin d’ora l’importanza cruciale che questo impegno riveste, sia per garantire un minimo di concorrenza potenziale nei confronti della posizione ancora super dominante di Sky, sia per evitare il rischio di trasferimento ed estensione del suo potere economico in altri mercati”.
Nei giorni scorsi, l’amministratore delegato di Sky, Tom Mockridge, ha escluso al momento l’ingresso della piattaforma sul mercato del digitale terrestre.
Mockridge ha dichiarato che l’opportunità per la Pay TV riguardante l’assegnazione di 5 multiplex per ora non si presenta “perché ci è proibito operare sul digitale”, ma ha aggiunto che in futuro le cose potrebbero “cambiare”.
A riguardo, il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani ha incontrato il Commissario Almunia per capire la posizione della Ue sulla richiesta di Sky di potere entrare nel digitale terrestre come operatore di rete e fornitore di contenuti premium, prima della scadenza imposta. Di fatto se la Ue abbreviasse la durata degli impegni imposti alla Pay TV, Sky potrebbe con tutta probabilità partecipare alla gara per il dividendo digitale: una competizione su cui, come ha sottolineato il viceministro, la presenza di Sky “potrebbe incidere” dal momento che non si svolge su offerte economiche ma in beauty contest. Dei 5 multiplex digitali che saranno messi a gara quando l’Agcom ultimerà il regolamento, 3 sono destinati ai nuovi entranti.
Romani, che non è voluto entrare nel merito del confronto avuto con Almunia, si è limitato a ricordare che “ci sono degli impegni attraverso i quali Sky, che è monopolista sul satellite e quasi monopolista sulla pay tv non può e non deve entrare nel digitale terrestre, né come operatore di rete, né come fornitore di contenuti a pagamento, fino al 31 dicembre
Tuttavia l’operatore ha chiesto alla Ue di poter anticipare l’ingresso nel settore anche a fronte dell’accelerazione che il passaggio al nuovo segnale televisivo ha avuto in Italia.
“Avevamo notizia – ha commentato Romani – che qualcosa poteva cambiare in queste condizioni poste a Sky e legittimamente una delegazione italiana si è recata a Bruxelles per capire meglio la situazione”.
Sky sostiene infatti che, pur essendo monopolista al 98% sulla piattaforma satellitare, il veto imposto dalla Ue a operare sul digitale terrestre (13 milioni di decoder già installati in Italia e 23 milioni a fine 2011) non prima del 2012, sarebbe da considerarsi superato.
Tuttavia al momento così è deciso e a Sky non resta che farsi da parte e a Mockridge lamentarsi del ritardo dell’Italia nel digitale.