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Smartphone: studio conferma, strumento sempre più prezioso per gli advertiser

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Nati inizialmente con in mente i businessmen e la loro necessità di stare sempre al passo col lavoro, gli smartphone, a distanza di pochi anni, si sono trasformati nel più eclatante fenomeno di massa nel settore della comunicazione mobile.

Oggi, più che per controllare la posta elettronica o il calendario, i cellulari intelligenti vengono utilizzati principalmente per motivi personali: aggiornare il profilo sui social network, scaricare musica, guardare video.

 

Nel 2009 sono stati venduti 172,4 milioni di smartphone (+23,8 sul 2008). Un segmento, dunque, in forte crescita e che ha permesso all’intero settore delle telecomunicazioni di intravedere nuove speranze di crescita dopo un anno molto difficile per l’economia globale.

Nel giro di pochissimo tempo, complice anche la visionarietà della Apple, le applicazioni per personalizzare gli smartphone e gli store per venderle ai consumatori sono diventate un must, quasi come gli sms per la precedente generazione.

 

La buona notizia, per gli sviluppatori di applicazioni, gli advertiser e tutti quei player che puntano sui cellulari intelligenti per attirare l’attenzione del pubblico è che i possessori di smartphone sono persone decisamente ‘attive’ nell’uso del loro dispositivo.

Secondo uno studio condotto dalla società Compete su un campione di 1.246 possessori di smartphone, il 74% degli utenti intervistati utilizza il dispositivo soprattutto per motivi ‘personali’ e durante l’intero arco della giornata: mentre si aspetta dal dottore, durante lo shopping, la sera per scambiare messaggi con gli amici mentre si guarda la Tv.

 

Un dispositivo sempre a portata di mano, che diventa uno strumento privilegiato, per raggiungere fette sempre più consistenti della popolazione.

Si è parlato spesso del possibile effetto boomerang per la pubblicità sul telefonino: gli utenti si sono fin qui rivelati refrattari ad accettare la pubblicità su uno strumento così personale come il cellulare. Ma sembra che anche questo stia cominciando a cambiare. A causa anche della crisi, molte persone sembrano disposte ad accettare piccoli spot per chiamare gratis o prima di ricevere informazioni di vario genere, ovviamente sempre a costo zero.

 

Trend che sembra confermato dalla ricerca Compete, secondo cui il 36% degli utenti intervistati si è detto disponibile a ricevere buoni sconto sui cibi, il 26% offerte per il cinema e il 21% promozioni via sms.

 

Un’apertura, piccola ma promettente per l’industria del mobile marketing, ancora agli albori, nonostante le gloriose previsioni di pochi anni fa.

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