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I dispositivi senza fili per navigare su internet rappresenteranno l’80% delle vendite di Lenovo entro i prossimi 5 anni, grazie alla spinta dei mercati emergenti.
Secondo Yang Yuanqing, Ceo del gruppo cinese, internet mobile è un importantissimo volano di crescita per il settore hi-tech: “…già oggi – ha detto – le vendite di notebook superano quelle dei Pc da scrivania. Nei prossimi 3-5 anni, i prodotti internet rappresenteranno dal 70% all’80% delle nostre vendite”.
I dispositivi mobili, ha sottolineato Yang Yuanqing, rappresentano una “evoluzione naturale” per i produttori di Pc, alla luce anche del crescente successo di internet mobile.
Non a caso, a novembre, Lenovo – quarto produttore mondiale di Pc – ha riacquistato per 200 milioni di dollari la divisione dedicata alla telefonia mobile, ceduta un anno e mezzo prima perché le intenzioni della compagnia sembravano puntare esclusivamente verso il settore dei Pc.
Lenovo Mobile è attualmente al terzo posto nel mercato della telefonia mobile in Cina ed è il marchio nazionale più venduto.
A gennaio, il gruppo ha annunciato il suo primo smartphone, il LePhone, basato sul sistema operativo Android di Google, e due netbook appositamente pensati per la navigazione internet: il dispositivo skylight, a metà strada tra uno smartphone e un netbook – funzionante con architettura ARM – e IdeaPad U1, definito come il primo portatile ‘ibrido’, in grado cioè di trasformarsi in tablet Pc touchscreen grazie alla possibilità di rimuovere lo schermo LCD.
Lenovo, che nel 2005 ha acquistato la divisione Pc di IBM; è stata duramente colpita dalla crisi globale, che ha portato alla contrazione delle spese nel segmento business. Dopo tre trimestri in perdita, è infine tornata in positivo nel secondo semestre dello scorso anno.
Attualmente, metà dei profitti del gruppo provengono dalla Cina, ma la feroce competizione di big quali HP e Dell sul mercato domestico sta spingendo la società a guardare ad altri mercati, come l’India, dove le vendite nell’ultimo trimestre sono cresciute del 52%, a dispetto del +13% registrato negli Usa e in Europa occidentale.
La quota di mercato del gruppo lo scorso anno è cresciuta del 9%, il risultato più alto raggiunto finora, ma non si prevedono acquisizioni all’estero, solo “alleanze strategiche”, ha precisato il Ceo.