Google: stampa Usa rivela accordo con broadcaster per lancio di decoder che consentirà ricerca online di programmi Tv

di Raffaella Natale |

Stati Uniti


Google

Dopo aver predetto per anni la “morte” della televisione a vantaggio di internet, oggi le web company cominciano a ricredersi e sono sempre più numerose quelle che stringono accordi con broadcaster per nuovi business.

Già da diversi mesi ormai Google sta sperimentando, insieme all’operatore televisivo americano Dish Network, un nuovo servizio di ricerca di programmi televisivi.

La notizia è stata anticipata dal Wall Street Journal, secondo cui il nuovo servizio sarebbe predisposto per decoder satellitari collegati al web.

I set-top-box funzioneranno con il sistema operativo Android, e permetteranno agli abbonati di cercare contenuti da Dish e da siti web come YouTube, creando una programmazione personalizzata.

 

Al momento, la sperimentazione riguarda solo alcuni dipendenti di Google, ma prossimamente si estenderà a tutti i decoder di Dish Network.

 

L’iniziativa di Google ha un precedente: già nel 2008 il motore di ricerca aveva lanciato, tramite la sua piattaforma AdWords, un servizio chiamato Google Tv Ads con cui poter acquistare spazi televisivi.

C’è però da dire che questo tipo di funzione esiste già su numerosi decoder satellitari che funzionano con Linux (col programma OpenSource Enigma o soluzioni proprietarie)

Ma Google è ben decisa a monetizzare con investimenti diversificati. Al Summit sui Media tenutosi ad Abu Dhabi, il Ceo di Google Eric Schmidt ha dichiarato che i dispositivi mobili rappresentano una svolta per internet, sono dei supercomputer che in definitiva consentiranno alle società attive nel comparto dei media di generare maggiori ricavi.

“Per capire quale sarà il futuro di internet bisogna dimenticarsi di fili e cavi e immaginarlo come un dispositivo mobile a più ampio raggio“, ha commentato, aggiungendo che “i nostri ingegneri sono attualmente impegnati nella realizzazione di applicazioni mobili” e “il punto di partenza sono le applicazioni incentrate su dispositivi mobili e non sul desktop“.

 

I ricavi derivanti dal digitale saranno maggiori e non inferiori grazie a questo passaggio “poiché ci si concentra maggiormente sul settore pubblicitario e sugli utenti“, ha spiegato il Ceo, precisando che Google non ha ancora espresso a pieno il suo potere tecnologico: “ci sono molte cose che Google potrebbe fare, ma che abbiamo scelto di non fargli fare. Abbiamo ritenuto giusto procedere in questo modo”. 

 

Altra novità: il colosso di Mountain View ha lanciato, per ora in 150 città degli Stati Uniti, una nuova funzione di Google Maps che consente agli amanti della bicicletta di selezionare un nuovo servizio gratuito che permetterà di trovare piste e percorsi ciclabili.

In tutto i sistemi di trasporto selezionabili dall’utente sono quattro: auto, trasporti pubblici, a piedi e, appunto, in bicicletta.

L’opzione tra l’altro consente ai ciclisti di tenersi alla larga da forti pendenze o da strade fortemente intasate dal traffico.

Negli Usa Google Maps è il sito di mappe e indicazioni più cliccato, con oltre 55 milioni di visitatori rilevati dalle ultime statistiche di ComScore.

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