Unione Europea
La possibilità di sottoscrivere un abbonamento internet a banda larga non deve essere necessariamente subordinata alla sottoscrizione di un contratto di servizi telefonici.
Lo ha affermato la Corte di Giustizia della Ue, intervenendo su richiesta della Corte suprema amministrativa polacca per stabilire la compatibilità col quadro normativo comunitario della legge polacca sulle telecomunicazioni del
La questione verte sulla compatibilità con le direttive che istituiscono un quadro normativo comune per i servizi di comunicazione elettronica, di una legge nazionale che vieta a tutti gli operatori di collegare le loro prestazioni di servizi, senza prendere in considerazione il livello di concorrenza sul mercato e indipendentemente dalla loro posizione su quest’ultimo.
“Uno Stato membro – ha spiegato
Secondo la Corte, dunque, una normativa nazionale che, al fine di tutelare gli utenti finali, vieta ad un’impresa di subordinare la conclusione di un contratto di fornitura di servizi di telecomunicazioni alla sottoscrizione, da parte dell’utente finale, di un contratto di fornitura di altri servizi, “non è contraria alle direttive quadro e servizio universale”.
Devono essere comunque le autorità di regolazione nazionale a definire e ad analizzare i diversi mercati di comunicazione elettronica e a sostenere gli interessi dei cittadini dell’Unione, garantendo un livello elevato di protezione dei consumatori.
In Italia, la possibilità di sottoscrivere un abbonamento a internet a banda larga a prescindere dal contratto telefonico, è già garantita. Telecom Italia dispone dell’offerta Alice Casa internet che prevede l’abbonamento Adsl senza canone e anche Infostrada con l’offerta Tutto Incluso propone un abbonamento flat solo per i dati, senza pagare il canone voce.
Queste offerte, secondo le aziende, non hanno però riscontrato un grande successo perché le offerte che includono anche l’abbonamento telefonico sono considerate più convenienti dai clienti.