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Il WiMax è veramente destinato a lasciare il passo alla tecnologia LTE? Dopo i dubbi espressi da Intel – uno dei pionieri e maggiori sostenitori della tecnologia – e il dietrofront di Nokia e Cisco (quest’ultima ha annunciato ieri l’abbandono della tecnologia in favore del Long Term Evolution) sono in molti a credere che le tecnologie evoluzione del 3G avranno la meglio nella corsa alla connettività wireless a banda larga.
Negli Stati Uniti, tuttavia, si continua a puntare molto sulla tecnologia: il Paese conta di disporre entro la fine dell’anno di una rete WiMax nazionale, realizzata da Clearwire, anche se l’LTE è la tecnologia è sostenuta da Verizon, il maggiore operatore mobile del paese.
Attualmente, Clearwire offre servizi WiMax in 27 mercati americani e conta di estenderli al resto del paese per arrivare a 120 milioni di point of presence entro la fine di quest’anno.
Nei piani di Clearwire, i servizi WiMax saranno utilizzati da Sprint, Comcast e Time-Warner Cable, mentre AT&T e Verizon prediligeranno l’LTE.
“La rivendita dei servizi è in forte crescita. Abbiamo oltre 46 mila clienti e il nostro ritmo di progressione ci fa ben sperare per la fine dell’anno”, ha affermato Mike Sievert Chief Commercial Officer di Clearwire.
Al contrario di Clearwire, Verizon non disporrà di una rete nazionale, ma prevede di coprire 30 grandi città entro la fine dell’anno e di raddoppiarne il numero entro il 2012. entro la fine dell’anno successivo, il 4G di Verizon dovrebbe disporre della stessa copertura dell’attuale rete 3G.
“Verizon ha passato il 2009 a prepararsi all’attivazione dell’infrastruttura LTE nel 2010″ , ha spiegato il vicepresidente e CTO Tony Melone.
Per fine 2010, inoltre la GSMA spera di concludere i lavori sul progetto VoLTE, promosso da una quarantina di società – tra cui AT&T, Orange, Telefonica, TeliaSonera, Verizon, Vodafone, Alcatel-Lucent, Ericsson, Nokia Siemens Networks, Nokia, Samsung e Sony Ericsson – volto a realizzare uno standard comune per la voce e i servizi dati su LTE e ad aprire la strada alla convergenza dei servizi, dal momento che LTE è in grado di servire reti broadband fisse e wireless.
La tecnologia LTE dovrebbe generare economie di scala simili a quelle garantite dalla disponibilità ubiqua delle reti e dei dispositivi Gsm. Per questo è essenziale che gli operatori allineino le loro reti attorno a un unico standard per i servizi vocali e i messaggi, a vantaggio dell’industria mobile e dei consumatori.
Secondo un’indagine di Infonetics Research il numero di connessioni LTE supererà i 72 milioni a partire dal 2013, mentre il primo telefonino LTE è atteso per la seconda metà di quest’anno.
A pesare sul futuro del Wimax, anche la decisione di Nokia di ritirare dal commercio il cellulare N810 Wimax, non vedendo in tale piattaforma un futuro interessante.
Secondo Nokia, entro il 2015 le reti LTE avranno conquistato gran parte del pianeta e per il Wimax ci sarà poco spazio.
La tecnologia di accesso radio Long Term Evolution, o LTE, basata sulle tecnologie OFDM (Othogonal Frequency Division Multiplexing) e MIMO (Multiple In, Multiple Out), raccoglie tutte le tecnologie di accesso mobile a banda larga in un ambiente completamente basato sul protocollo IP e garantisce velocità di download sulle reti mobili fino a 100 Mbps e costi per Mbyte molto più contenuti rispetto agli attuali.
Al momento in Europa è in fase di prova in Finlandia, Germania, Norvegia, Spagna, Svezia e Regno Unito, e in Svezia e Norvegia ne è prevista la commercializzazione per il primo semestre del 2010. In tutto sono circa 74 le società che si sono impegnate a sviluppare la tecnologia.