Europa
Nel 2009, nel pieno della crisi economica, i principali operatori di Pay TV satellitare europei registrano performance molto discordanti tra loro.
Nell’ultima newsletter di e-Media, si rileva che all’estremo positivo si conferma BSkyB, che con una crescita netta di 470 mila abbonati in UK e Irlanda nel 2009 riesce addirittura a migliorare il risultato dell’anno precedente (+406 mila). All’estremo negativo si trova Digital+, la piattaforma di Pay TV satellitare spagnola, che perde nel 2009 quasi 190 mila abbonati peggiorando significativamente il risultato – già negativo – del 2008 (-30 mila abbonati).
Dopo anni di forte ascesa, Sky Italia registra un saldo negativo di circa 10 mila abbonati lungo tutto il 2009, con una flessione più marcata nell’ultimo trimestre dell’anno (-63 mila). Opposto è stato invece l’andamento di Sky Deutschland, che dopo una prima metà dell’anno negativa, registra una buona crescita nel secondo semestre chiudendo l’intero 2009 con un saldo positivo di 71 mila abbonati.
Dato interessante, l’inversione di tendenza del mercato Home Video francese (canale vendita) che, dopo anni di fortissima contrazione, registra una crescita, seppure lieve (+0,5%), rispetto all’anno precedente.
Si tratta, sottolineato i ricercatori di e-Media, di un risultato particolarmente positivo, considerando che dal 2005 al 2008 il mercato era diminuito ad un tasso medio annuo superiore all’8%. Se l’affermazione del formato Blu-ray, che ha generato l’8% del giro d’affari complessivo, ha senz’altro avuto un effetto di traino sul mercato, un fattore importante si è rivelata la nuova configurazione delle finestre di distribuzione, sancita per legge lo scorso luglio, che ha anticipato di 2 mesi la window dell’Home Video (passata da 6 a 4 mesi di distanza dall’uscita in sala).
La riorganizzazione delle finestre di distribuzione dei prodotti cinematografici non solo ha impattato positivamente il mercato Home Video ma anche quello dei servizi on-demand. Nel 2009 il mercato dei servizi VoD a pagamento in Francia è cresciuto del 51% rispetto al 2008, generando un giro d’affari complessivo superiore a 80 milioni di euro. Circa l’80-90% del fatturato dei servizi VoD è riconducibile alle piattaforme televisive (cavo e soprattutto IPTV), il restante 10-20% (ovvero 8-16 milioni di euro) alle piattaforme “neo-televisive”, vale a dire Internet, console per videogames e lettori video portatili. La legge dello scorso luglio aveva anticipato la window dei servizi VoD da 8 a 4 mesi dall’uscita in sala, parificandola così a quella dell’Home Video.