Italia
Ammontano a 27,2 miliardi di euro, in calo del 5,6%, i ricavi organici registrati dal gruppo Telecom Italia nel 2009. L’Ebitda si è attestato a 11,3 miliardi, in flessione di 44 milioni rispetto al 2008, mentre il margine Ebitda organico è cresciuto del 2,2%, al 41,7%.
In lieve calo l’indebitamento finanziario netto, a circa 34 miliardi.
I ricavi nel mercato domestico sono stati pari a 21.688 milioni (-6,8% rispetto al 2008) con un ebitda margin organico del 46,5% (+2,3 punti percentuali rispetto al 2008). Sempre sul mercato domestico, è stato superato il target per l’Ebitda, a 10,1 miliardi di euro (-2% rispetto al 2008).
In particolare, nel segmento wireline (Fisso), la riduzione dei ricavi e stata pari all’1,8% – il risultato migliore dai primi anni ’90 – mentre i ricavi del business mobile hanno registrato un calo dell’11,2%, come conseguenza del nuovo orientamento strategico intrapreso dal gruppo, che ha determinato una contrazione del 44% dei ricavi da terminali.
23,5 milioni le linee mobili attive, con previsione di crescita stabile nei primi sei mesi di quest’anno e un aumento per la fine del 2010. Nel corso dello scorso anno, il gruppo ha proceduto a una ripulitura delle schede ‘silenti’, cje sono passate da 8 a 4,5 milioni.
“Certamente non sono felice della velocità con cui stiamo progredendo nel business del mobile sul mercato domestico, ma la prova degli ultimi mesi mi dice che stiamo andando nella giusta direzione”, ha affermato l’Ad Franco Bernabè nella conference call seguita al cda.
“In ogni caso – ha affermato ancora Bernabè – credo opportuno anticipare che i risultati preliminari sono molto soddisfacenti alla luce dei profondi cambiamenti attuati sul business mobile sia in Italia sia in Brasile”.
In Brasile è stato raggiunto il target a livello di Ebitda, a 1,3 miliardi di euro (+9,6%).
“La capacità di recuperare efficienza – ha aggiunto – ha permesso al Gruppo di raggiungere gli obiettivi di profittabilità e di guardare al 2010 con maggiore serenità”.
La robusta generazione di cassa consentirà, quindi, “…di rafforzare il ruolo di Telecom Italia come azienda leader dello sviluppo tecnologico, avvicinandoci sempre più al cliente e alle sue esigenze”.
In merito, quindi, all’aumento di capitale della controllata Ti Media, l’operazione “non comporterà alcuna variazione negativa sulla posizione finanziaria del gruppo”.
Per l’anno in corso, la priorità resta “la stabilizzazione dell’Ebitda”, ha detto quindi Bernabè, precisando che resta “…il forte impegno in termini di generazione di cash flow”, mentre per il futuro la proposta commerciale si fonderà “…su una spinta sui servizi e su un marketing forte”.
Riguardo quindi il piano di contenimento dei costi, Bernabè ha sottolineato che è stata accelerata la riduzione dei dipendenti, arrivando a 5.700 esuberi con “uscite concentrate negli ultimi mesi del 2009″ . Per questo gli effetti si vedranno solo nel 2010.
Il Cda “in considerazione di quanto emerso negli ultimi due giorni su Sparkle” ha ritenuto di non approvare il bilancio 2009, per poter esaminare l’ordinanza notificata a Sparkle e poi procedere a una corretta valutazione della situazione.
“La documentazione – ha detto ancora Bernabè – ci è stata consegnata solo ieri sera e non siamo in grado di valutare in sole 24 ore” .
Bernabè ha quindi ricordato che i fatti contestati dalle autorità giudiziarie riguardano il 2006 e si sono conclusi nel 2007. Negli anni a seguire “tutti i vertici dell’azienda hanno subito cambiamenti” e il sistema di controllo è stato rafforzato.
In ogni caso, ha ricordato Bernabè, la vicenda “…si riferisce a fatti di almeno 4 anni fa e che avevamo già descritto nel bilancio del 2007″ .
Bernabè si è detto “tranquillo” sulla posizione del gruppo: “Ci sono indagini in corso – ha spiegato – ma siamo molto fiduciosi che la posizione della nostra azienda sia chiara”.
Sulla vicenda Sparkle, Telecom ha comunque assicurato “…la più ampia collaborazione con l’Autorità giudiziaria per la ricostruzione della vicenda” nonché l’attivazione “…di autorevoli consulenze tecnico-legali per l’analisi dell’ordinanza”.
“Tutto ciò per poter intervenire in maniera efficace e di verificare puntualmente e senza indugio eventuali responsabilità per vicende e fatti del passato”.
Il prossimo Cda è previsto il 25 marzo, mentre l’assemblea degli azionisti di è stata rinviata dal 12 al 29 aprile.