Pedofilia online: arrestati un maestro e uno studente. Per Telefono Arcobaleno,  ogni giorno nascono 135 nuovi siti pedopornografici

di Alessandra Talarico |

Italia


Pedopornofilia

Un maestro elementare di 50 anni e uno studente trentino di 20 anni sono stati arrestati dalla polizia Postale di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione ‘Simon40‘, volta a sgominare un traffico di materiale pedopornografico online.

 

L’indagine, condotta da Sergio Iannello, ha portato gli agenti ad eseguire 60 perquisizioni, anche negli uffici di diverse imprese private, in 37 città italiane e al sequestro di 92 computer, 83 hard disk, 28 pendrive e oltre 3 mila supporti ottici sui quali la polizia giudiziaria sta conducendo ulteriori accertamenti.

 

L’operazione è partita indagando su un utente milanese il cui nickname era, appunto, Simon40. L’uomo era solito diffondere in rete, attraverso una webcam, immagini pedopornografiche, ma ha compiuto l’ulteriore errore di cedere parte del materiale a un agente della polizia postale che si fingeva un tredicenne: da qui, si è riusciti a risalire a 55 utenti che condividevano le immagini e ad altre 5 persone individuate nel contesto della collaborazione tra le polizie internazionali che lottano contro la pedopornografia online.

 

I due arresti, ha fatto sapere la polizia reggina, sono stati effettuati in flagranza di reato: le perquisizioni condotte hanno infatti permesso di accertare che i due detenevano “migliaia di files di natura pedopornografica”.

 

“L’inchiesta della Polizia Postale di Reggio Calabria…costituisce l’ennesima riprova di come internet sia ormai da considerarsi luogo di costante violazione dei diritti fondamentali dell’infanzia e terreno privilegiato per l’arricchimento di una new economy criminale, che non risparmia nemmeno bimbi in tenerissima età”, ha affermato il presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, Antonio Marziale, consulente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia.

 

“Il coinvolgimento di un maestro elementare nell’inchiesta certamente genera sbigottimento – ha aggiunto – Il pensiero che un uomo al quale si affidano i propri bambini ogni giorno possa vestire i panni dell’orco è sconvolgente, ma la pedofilia è una patologia che colpisce indipendentemente da categorie sociali o professionali di appartenenza”.

 

I numeri della pedopornografia online sono sconvolgenti e gli abusi riguardano bimbi sempre più piccoli: ogni giorno, secondo Telefono Arcobaleno, nascono 135 nuovi siti pedofili e 3 nuovi gruppi pedofili sui social network.

Non solo una devianza di pochi individui senza scrupoli, dunque, ma un vero e proprio business che vede in prima fila, sia per diffusione sia per consumo, Europa e Stati Uniti.

Ogni sito pedofilo, spiega l’associazione che da molti anni si batte contro lo sfruttamento sessuali e gli abusi sui minori, conta ogni giorno oltre centomila clienti, per la maggior parte americani, tedeschi, inglesi, russi e italiani, e solo nell’ultimo anno la presenza online di immagini di abusi sui bambini è cresciuta del 16%.

 

“La massiccia presenza e la facile divulgazione del materiale pedopornografico – denuncia quindi Telefono Arcobaleno – rischia di portare a tollerare o peggio a normalizzare la pedofilia, con un conseguente allentamento della protezione sociale dell’infanzia”.

È dunque quanto mai necessario, come ha sottolineato anche Marziale, “…non abbassare la guardia neanche un secondo” e realizzare, intorno a chi indaga su questo odioso fenomeno, “una rete di collaborazione e solidarietà”, che veda in prima fila genitori e le istituzioni scolastiche.

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