Italia
Per la campagna Donne e Tv, lanciata da Key4biz a sostegno dell’appello alle istituzioni di Gabriella Cims, pubblichiamo oggi l’adesione di Roberta Gisotti, giornalista Radio Vaticana e docente di Economia dei Media Pontificia Università Salesiana.
Dopo la firma apposta all’appello lanciato da Gabriella Cims, sento l’urgenza di unire la mia voce al coro di proteste – sempre sottaciute in passato e oggi raccolte da key4biz – contro l’abuso dell’immagine femminile in Tv, sperando che diventi colonna sonora assordante nella coscienza di chi promuove o comunque tollera la mercificazione della donna ai fini di audience.
Un fenomeno nato e coltivato nella neotelevisione del duopolio pubblico-privato Rai-Mediaset, dominato da interessi pubblicitari, veicolati dai poteri forti della del mondo politico-economico, a esclusivo vantaggio di gruppi e individui asserviti a logiche di mercato estranee al bene pubblico dei cittadini/spettatori.
In tal senso all’inizio di questo anno ho scritto una Lettera aperta “Che la Tv torni ai cittadini” rivolta alla Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi radiotelevisivi, ripresa da questo Sito (Leggi Articolo pubblicato su Key4biz) e rilanciata su molti Blog aprendo vivaci e appassionati dibattiti, a dimostrare il rinnovato interesse del pubblico in tema di contenuti televisivi.
Nella Lettera ho chiesto a deputati e senatori di ogni ideologia e colore politico di onorare il ruolo assegnato loro dal Parlamento, di porsi quindi dalla parte dei cittadini, in questo caso delle donne, sottraendole alla dittatura dell’Auditel, che impone in Tv corpi femminili – spesso manipolati da plastiche invasive – secondo stereotipi sessuali che stanno perfino modificando la percezione della realtà fisica e psichica delle donne, come ben documenta il film “Il corpo delle donne” di Lorella Zanardo.
So bene che in questa Italia, che appare indifferente ad ogni richiamo civico ed etico molte altre petizioni per motivi validissimi sono finite nel nulla. Questo non ci esime dal fare la nostra parte, di rispondere alla nostra coscienza, di dare testimonianza, di dissociarci in privato e in pubblico da ciò che non condividiamo; non ci esime dal vergognarci di quello che permettiamo sia trasmesso in Tv che lede la dignità delle donne.
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