Spagna
Sistemi operativi, interfacce e applicazioni hanno dominato l’edizione 2010 del Mobile World Congress di Barcellona, che ha chiuso i battenti ieri. Grandi assenti, le tecnologie ‘verdi’ che, passata la crisi sembrano già essere passate di moda, mentre scarse sono state le novità in termini di hardware.
Si è parlato meno di crisi, dopo un 2009 a tinte fosche, ma è anche molto calata l’attenzione verso l’ecosostenibilità delle nuove tecnologie: solo Puma ha presentato un cellulare a pannelli solari prodotto da Sagem Wireless.
Quasi una banalità, ormai, gli schermi touch, entrati di prepotenza anche nei modelli di fascia bassa, tanto che molte case sono passate dall’extra large all’estremamente mini – dall’LG Mini all’HD mini di HTC, passando per gli smartphone compatti di Sony Ericsson – mentre sembra ritornare di tendenza anche la tastiera Azerty completa, stile BlackBerry.
L’edizione appena conclusa, tuttavia, è stata caratterizzata non tanto dagli annunci legati a nuovi prodotti hardware, quanto all’attenzione verso i sistemi operativi e i servizi.
Le innovazioni maggiori del resto, non avvengono ogni anno: se l’edizione 2001 è stata caratterizzata dai cellulari con fotocamera integrata, quella 2004 dal Razr di Motorola e quella 2007 dall’iPhone Apple, l’edizione 2010 non verrà certo ricordata per il Nexus One di Google, che altro non è che un ennesimo clone dello smartphone Apple, e neanche per il sistema operativo Android, presente praticamente ovunque (Motorola ha presentato a Barcellona l’ottavo modello), tanto da rendere difficile una qualsiasi differenziazione tra i prodotti delle diverse marche.
Da qui l’accento posto dai produttori sulle interfacce utenti: Sony Ericsson ha realizzato il tool Mediascape per la musica, le foto ed i video e Timescape per la gestione unificata dei messaggi, HTC ha montato sugli smartphone Android l’interfaccia proprietaria Sense e Motorola ha realizzato l’applicativo Motoblur, che permette una facile sincronizzazione dati con i social network più famosi.
Un’altra innovazione portata da Google a questo MWC è stata quindi il nuovo modello di distribuzione online che, dicono gli analisti, “…potrebbe cambiare radicalmente il modo di intendere questo business”.
La leader del mercato Nokia, che ha preferito differenziarsi non partecipando al MWC, ha presentato i suoi prodotti in un albergo di Barcellona, ma non ha portato alcun nuovo modello: la casa finlandese ha tolto invece il velo al nuovo sistema operativo MeeGo, realizzato con Intel dalla fusione delle rispettive piattaforme mobili, è basato su Linux e destinato a ‘motorizzare’ un’ampia gamma di dispositivi mobili, inclusi computer mobili tascabili, netbook, tablet, mediaphone, televisori e sistemi di infotainment per le automobili.
La sua diretta concorrente Samsung – numero due del mercato – ha invece presentato il Samsung Wave – il primo smartphone touch screen con sistema operativo Bada, la nuova piattaforma mobile aperta concorrente che vuole sfidare proprio Android – e Opera Software ha svelato Opera Mini, il primo browser non-Apple per iPhone.
Anche Microsoft ha scelto Barcellona per presentare la nuova piattaforma mobile Windows Phone serie 7, che dovrebbe debuttare per la fine di quest’anno e porterà sugli smartphone i giochi di Xbox LIVE e la musica di Zune.
Grandi protagoniste di questa edizione senza botti, anche le applicazioni mobili, lanciate da Apple col suo App Store: quest’anno, prevede Gartner, dagli application store saranno scaricati oltre 4,5 miliardi di applicazioni, 8 su 10 delle quali gratuite.
Nel 2013, sempre secondo Gartner, si supererà quota 21,6 miliardi di download, con ricavi per 29,5 miliardi di dollari.