Pirateria. Polizia postale e YouTube insieme a Sanremo per ‘Non perdere la bussola’. Iniziativa per uso responsabile della rete

di Raffaella Natale |

Italia


Polizia Postale

Da stasera ritorna sugli schermi Rai il Festival di Sanremo è già dalla prima sera ci sarà chi è pronto a immettere sul web, o sul mercato, copie pirata delle canzoni presentate. La Polizia di Stato, insieme a YouTube, sarà al Festival con l’iniziativa “Non perdere la bussola” sull’uso responsabile della rete.

 

Presso lo stand della Polizia di Stato, che dal 15 al 20 febbraio sarà allestito al Palafiori di San Remo nell’ambito delle manifestazioni SanRemoOFF e Casa SanRemo, gli agenti della “Postale” incontreranno i ragazzi  e le scolaresche, per spiegare loro come navigare in Internet in modo sicuro e sereno, difendendo la propria privacy, tutelando il diritto d’autore spiegando come usare internet senza violare il copyright e senza adottare comportamenti scorretti e illegali. E proprio al fenomeno della pirateria audiovisiva è dedicato uno speciale sul numero di febbraio della rivista “Poliziamoderna” la rivista ufficiale della Polizia di Stato.

 

La violazione del diritto d’autore è infatti un reato; lo stabilisce la legge n. 633 del 1941 che tutela le opere dell’ingegno di carattere creativo: dalla letteratura, alla musica, al cinema e al teatro. Ma a dire la verità la pirateria, e cioè la riproduzione illegale di opere protette da copyright, è sempre più diffusa e da molti non è neanche considerata un reato. Secondo un sondaggio dell’istituto demoscopico Ipsos, commissionato lo scorso anno dalla Fapav (Federazione anti pirateria audiovisiva), il fatturato perso, solo dall’industria italiana dell’audiovisivo, a causa della pirateria informatica, è di 530 milioni di euro. Di contro risultano 320 milioni di euro “fatturati” da chi vende copie-pirata dei film.

 

I dati parlano chiaro: solo nel 2009 nel campo della tutela del diritto d’autore i poliziotti della Rete hanno denunciato 30 persone e fatto contravvenzioni per un importo di quasi 350 mila euro.

 

“Il nostro scopo principale – afferma attraverso le pagine della rivista Diego Buso, direttore della II divisione del Servizio polizia postale e comunicazioni – è quello di individuare chi, alla fonte, procura il materiale da immettere nei vari circuiti di filesharing, vogliamo insomma colpire il vertice della piramide”.

 

Con oltre 30.000 studenti e circa 300 Istituti di Scuole Medie Inferiori e Superiori che a 4 mesi dal lancio del progetto hanno partecipato agli incontri organizzati dalla Polizia delle Comunicazioni, appare evidente l’interesse generale nei riguardi dell’educazione all’uso responsabile di Internet.

 

“L’educazione degli utenti, fin dai loro primi contatti con il mondo del web, è fondamentale per chi come la Polizia di Stato e YouTube lavora quotidianamente per rendere la rete un ambiente sicuro, in cui la prevenzione degli abusi,  il rispetto dei diritti degli utenti  e la tutela del diritto d’autore, siano garantiti “, ribadisce Antonio Apruzzese.

 

“Proprio il rispetto del diritto d’autore è un tema fondamentale per gli operatori di Internet, come YouTube e Google, che si impegnano ogni giorno a fornire strumenti per garantire la tutela dei contenuti coperti da copyright“, sostiene Marco Pancini, European Policy Counsel di Google Italy. 

“Ad esempio, le aziende possono contare su sistemi come Content ID, che permette di controllare, promuovere e tutelare i propri contenuti su YouTube”.

 

“Per gli utenti il discorso è diverso, – conclude Pancini –  il rispetto delle norme e la prevenzione di abusi si identifica con l’educazione all’uso responsabile del web, per questo Google ha scelto di investire in progetti di formazione che, a partire dagli adolescenti, i fruitori più affezionati dei servizi di condivisione di contenuti in internet,  educhi al rispetto e alla tutela. L’attività formativa in questo contesto di Sanremo ne è un esempio concreto”.

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