Europa
La pedofilia in internet nell’ultimo anno è aumentata del 16,5%; ogni giorno nascono nel mondo 135 nuovi siti pedofili e tre nuovi gruppi pedofili nei social network. Più di 100.000 ogni giorno il numero medio dei visitatori di un singolo sito pedofilo. Il 5% dei pedofili su internet è italiano.
E’ quanto emerge dal 14° Rapporto annuale sulla pedofilia online, diffuso oggi dall’Osservatorio Internazionale di Telefono Arcobaleno che, nel
Il mercato della pedofilia in internet ha come merce di scambio bambini sempre più piccoli, che solo nell’1% dei casi sono stati identificati e liberati; un mercato che non ha nulla di virtuale ma che, al contrario, sfrutta infinite volte le immagini e i video di abusi e violenze realmente commessi. Ogni sito pedofilo ha oltre centomila clienti al giorno, il 5% dei quali sono italiani.
In termini geografici, Europa e Stati Uniti sono ai primi posti sia per diffusione sia per consumo di materiali pedopornografici. Germania (19.488 siti pedofili), Olanda (10.277), USA (8.411), Russia (7.118), Cipro (1.688), Canada (1.013), Ungheria (450), Svizzera (244), Spagna (119) e Thailandia (107) si trovano ai primi dieci posti della classifica dei paesi che ospitano i siti segnalati, dei quali oltre diecimila sono legati al pedobusiness, confermando l’indiscutibile radice commerciale della maggior parte delle attività pedofile online. Stando ai dati di Telefono Arcobaleno, l’Italia registra 28 siti pedofili.
La diversa distribuzione geografica dei siti riflette la logica della “convenienza” di localizzare le proprie attività nei paesi con legislazioni maggiormente permissive e presso Internet Service Provider ritenuti di volta in volta più tolleranti.
I pedofili in rete sono prevalentemente americani (22,3%), tedeschi (17,6%), inglesi (6,5%), russi (6,1%), italiani (5,0%) e francesi (4,8%): un vero e proprio esercito che quotidianamente si muove nel web a caccia di foto, video e contatti.
I frequentatori e i fruitori dei siti pedofili, denuncia ancora il rapporto di Telefono Arcobaleno, sono prevalentemente americani, tedeschi, inglesi, russi e italiani: un vero e proprio esercito che quotidianamente si muove in internet a caccia di foto, di video, di contatti.
Oltre 3.500 siti sono finanziati attraverso le inserzioni pubblicitarie. “Il dato più preoccupante – afferma infatti Giovanni Arena, presidente di Telefono Arcobaleno – è che sullo sfondo delle immagini degli abusi sono recentemente comparse anche le inserzioni pubblicitarie delle più rinomate aziende commerciali, segno questo che la pedofilia in internet è talmente impunita e tollerata che il pedo-business rischia di essere legittimato come uno dei tanti mercati della new economy”.
Telefono Arcobaleno ha però evidenziato un aspetto importante: “se, da un lato, la rete ha favorito lo sfruttamento sessuale dei bambini ampliandone le possibnilità, dall’altro ha contribuito a mostrare il vero volto del crimine più odioso della storia dell’umanità, un crimine contrassegnato da una furia criminale impressionante e disumana”.
Vista la natura transnazionale della rete internet, “diventa necessario attivare interventi di cooperazione internazionale tra diversi soggetti coinvolti, perchè ogni soluzione ‘locale’ si rileverebbe inadeguata a risolvere quello che si configura come un problema globale”.
Fino a oggi meno dell’1% dei bambini è stato identificato e liberato.
14° Rapporto annuale sulla pedofilia online
di Telefono Arcobaleno