Italia
Per la campagna Donne e Tv, lanciata da Key4biz a sostegno dell’appello alle istituzioni di Gabriella Cims, pubblichiamo oggi l’adesione di Franca Crippa Feldberg, dottore di ricerca in statistica (Università di Trento).
I canoni dell’aspetto esteriore cui corrisponde ciò che genericamente, e impropriamente, viene chiamata bellezza sono legati ad epoche e luoghi e possono discordare dal rispetto della propria persona e dalla conseguente cura di sé.
Le mode che investono l’immagine corporea si spingono a volte a forzare la biologia delle persone (Pollack Seid), in un condizionamento a doppio binario che penalizza più le donne, sebbene non risparmi gli uomini.
La pressione ad esibire ‘a gettone’ e/o ad aggredire il corpo, con le sfumature autolesionistiche proprie di alcuni interventi chirurgici, ha tratti in comune con i divieti a mostrarlo, propri di alcune derive fondamentaliste.
In entrambi i casi la libertà e la fierezza di scegliere come essere anche ‘fuori’ è estraniata, la complessità individuale confinata in una scialba istantanea, dove contano più metrica e proporzioni, al pari delle le stoffe degli abiti con cui si confondono. Tutto ciò respinge soprattutto le donne, ancora una volta, nel ruolo di bravi soldatini, lige alla conformità di ruoli esili ed evanescenti.
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