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Aiuti di Stato: Ok dalla Ue a regime italiano per colmare il digital divide in Lombardia

Unione Europea


La Commissione europea ha approvato, in base alle norme Ue in materia di aiuti di Stato, il finanziamento di una rete per colmare il divario digitale in Lombardia. Il regime italiano, ha reso noto la Commissione – “è pienamente conforme agli orientamenti della Commissione sulle reti a banda larga e contribuirà al perseguimento dell’obiettivo dell’Unione europea di aumentare la diffusione della banda larga fra i cittadini europei, stimolando al tempo stesso la concorrenza in aree geografiche dove non erano precedentemente presenti operatori privati”.

 

Il commissario responsabile per la Concorrenza Neelie Kroes ha osservato: “Investire nella banda larga può contribuire ad affrontare la crisi economica e a favorire la crescita economica. Mi compiaccio della buona collaborazione avuta con le autorità italiane per elaborare un regime di aiuti ben mirato, che contribuirà al raggiungimento di questi obiettivi e alla riduzione del divario digitale, senza escludere gli investimenti privati o falsare indebitamente la concorrenza”.

 

In Italia, analogamente a quanto avviene in altri Stati dell’Unione europea, i servizi avanzati a banda larga sono disponibili agli abitanti e alle imprese delle zone più densamente popolate, mentre l’infrastruttura a banda larga è inadeguata o del tutto inesistente nelle aree rurali, di montagna e nelle zone geograficamente svantaggiate. Queste zone sono prive di attrattiva commerciale per gli operatori del settore delle telecomunicazioni e pertanto gli abitanti e le imprese di tali aree non hanno la possibilità di disporre di un buon accesso alla banda larga e di servizi adeguati.

 

Il regime italiano si prefigge di introdurre la connettività a banda larga di velocità minima di 2 Mbps per almeno il 90% della popolazione nelle aree non servite della Lombardia, dove attualmente l’infrastruttura è inadeguata o del tutto inesistente. Mediante l’organizzazione di una gara pubblica, che esiga il rispetto degli obblighi relativi all’accesso e del principio di neutralità tecnologica, le autorità italiane prevedono di ricevere un’offerta che, combinando diverse piattaforme tecnologiche, sia in grado di ottenere una copertura di banda larga per quasi il 100% della popolazione residente nelle aree isolate.

 

La Commissione ha anche apprezzato il fatto che il finanziamento pubblico sarà disponibile solo per condotti adeguati al passaggio di molteplici fibre, ai quali tutti gli operatori interessati avranno libero accesso, senza limiti di tempo. Ciò favorirà la concorrenza tra infrastrutture per investimenti futuri in reti di nuova generazione.

 

Conformemente agli orientamenti della Commissione sulle reti a banda larga, il finanziamento pubblico concesso mediante il regime per la Lombardia sarà utilizzato solo laddove gli investitori privati non investirebbero a condizioni di mercato e sarà erogato unicamente dopo l’espletamento di una gara pubblica. Inoltre, un accesso all’ingrosso aperto e non discriminante permetterà a vari provider di servizi a banda larga di offrire servizi competitivi sulle nuove reti.

 

Altri esempi di aiuti di Stato a favore della banda larga, approvati dalla Commissione dopo l’adozione degli orientamenti nel 2009.

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