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Si estende su nuovi fronti la battaglia tra i due pesi massimi del web, Google e Microsoft: secondo quanto riferisce l’edizione online del Wall Street Journal, infatti, il gruppo di Mountain View starebbe per sferrare l’attacco sul fronte dei software aziendali, con il prossimo lancio, a marzo, di un negozio online in cui troveranno spazio i prodotti di sviluppatori indipendenti, che andranno a integrare le funzionalità di Google Apps, la suite di applicazioni che include include Gmail per le aziende, Google Calendar, Google Sites, e, soprattutto, Google Docs, diretta rivale di Microsoft Office. La suite costa 40 euro all’anno per utente.
Secondo fonti vicine all’azienda di Mountain View, il lavoro degli sviluppatori indipendenti dovrebbe portare al miglioramento di molte delle funzionalità di Google Apps, soprattutto in termini di sicurezza e nella capacità di importare i contatti. Gli utenti potranno acquistare i software dallo store e Google dividerà i proventi con gli sviluppatori.
In questo modo, la società spera di mettere il turbo al business dei software online, considerato nuovo vettore di crescita dopo quello della pubblicità, nonché l’ultimo tentativo (in ordine di tempo) per dirottare gli utenti internet dai prodotti Microsoft a Google Docs.
Finora, tra i clienti di alto profilo, solo Motorola e Genentech hanno lasciato Microsoft per passare ai servizi online di Google, ma altre multinazionali si sono dimostrate piuttosto riluttanti: attualmente, secondo il WSJ, sono 2 milioni le aziende che usano una versione – gratuita o a pagamento – di Google Apps, contro i 500 milioni di utenti Office dichiarati da Microsoft.
Le attività di Google e Microsoft, dunque, continuano a sovrapporsi e ormai il gruppo di Redmond considera il re dei motori di ricerca un suo temibile rivale in molti ambiti, dai sistemi operativi alla ricerca web, passando per l’advertising e il cloud computing e ora anche per i software aziendali.
Il vicepresidente Microsoft, Brad Smith, ha chiesto alla Commissione europea di indagare sullo strapotere di Google nel mercato dell’advertising online, così come a suo tempo fece con Microsoft, condannata a multe per 2,4 miliardi di dollari per abuso di posizione dominante.
Nel tentativo di colmare il gap con Internet Explorer, Google, intanto, ha fatto ricorso ad uno strumento insolito per pubblicizzare il browser web Chrome: una campagna ‘tradizionale’, sui quotidiani e una serie di cartelloni pubblicitari nelle metropolitane e stazioni ferroviarie di Londra, Parigi ed Amsterdam.