Italia
Sempre più acceso il confronto sull’equo compenso, nonostante il Ministro dei beni culturali, Sandro Bondi, sia intervenuto per chiarire che si tratta di un provvedimento previsto da anni nel nostro sistema, in particolare dal decreto legislativo n. 68/2003, che ha attuato una direttiva comunitaria.
“Non è una tassa – ha spiegato Bondi – ma un compenso dovuto per legge a soggetti privati. Paesi come la Francia, la Germania e la Spagna (e altri ancora) hanno previsto da tempo tale compenso e lo hanno stabilito in misura ben più alta di quanto lo abbiamo fatto noi”.
Ma per Confcommercio, il decreto ministeriale “rappresenta un vero e proprio colpo basso, non solo per il settore, ma per il mercato in generale“, vista la crisi economica che sta fortemente impattando su tutto il comparto Ict e dell’elettronica di consumo italiano, con un calo particolarmente accentuato dell’hardware (-5,1%).
In una nota il presidente della Commissione Innovazione di Confcommercio e di Assintel, Giorgio Rapari, ha sottolineato come “di fatto si tratti di una tassa sull’innovazione, l’ennesima dimostrazione che il Governo non la reputa un asset prioritario per la ripresa del sistema Paese”.
“Non si è tenuto conto – ha detto ancora il presidente della Commissione Innovazione di Confcommercio – del rischio di danneggiare un mercato capillarmente diffuso presso i consumatori di ogni strato sociale, e di compromettere l’occupazione di migliaia di addetti. Inoltre la quota di compenso è stata determinata in misura elevata e progressiva sulla capacità di registrazione delle memorie anziché sul loro prezzo di vendita come richiesto da Andec, l’Associazione Confcommercio di produttori e importatori di elettronica civile, senza considerare i trend tecnologici che vanno verso un’estensione della disponibilità di memoria a prezzi sempre più contenuti”.
E anche Andec ha espresso forte preoccupazione per i contenuti del decreto. In particolare, ha osservato:
* Sono stati inseriti nell’obbligo di corresponsione del compenso moltissimi apparecchi e memorie precedentemente esclusi, quali i personal computer, i telefoni cellulari, qualunque apparecchio dotato di hard disk.
* La misura del compenso è stata aumentata per quanto concerne gli apparecchi di registrazione rispetto alla misura attuale (dal 3 al 5% del prezzo) ed è stata determinata in misura elevata e progressiva sulla capacità di registrazione delle memorie anziché sul loro prezzo di vendita come richiesto dalle Associazioni dei produttori e importatori.
Secondo il Presidente di Andec, Maurizio Iorio, “Il compenso è destinato ad incidere in misura significativa sul prezzo dei prodotti e rappresenterà in diversi casi la principale componente di costo. In pratica, in un mercato caratterizzato da prezzi in discesa e da capacità di memoria in crescita, i prezzi saranno forzatamente mantenuti elevati per fare fronte al nuovo compenso”.
Andec, che è sempre stata tra i firmatari degli accordi applicativi stabiliti con SIAE in tema di compensi per copia privata, ha quindi confermato la propria volontà di partecipare al tavolo di lavoro previsto per l’attuazione di questo nuovo decreto, allo scopo di tutelare per quanto possibile il diritto delle imprese, e dei consumatori, a non essere sproporzionatamente penalizzati da una applicazione non equilibrata del diritto d’autore sulla copia privata.