Italia
Scambiavano in Internet immagini pedopornografiche che ritraevano bambini, anche molto piccoli – tre, quattro anni – vittime di rapporti sessuali completi. Sono dieci le persone arrestate tra Puglia, Lombardia, Piemonte, Toscana, Liguria, Marche e Campania dalla polizia postale e delle comunicazioni di Bari che ha perquisito anche le residenze degli indagati, sequestrando molto materiale. Oltre ai 10 arrestati, secondo quanto riferito dalla Polizia Postale di Bari, un’undicesima persona è stata destinataria di un’interdizione all’uso del computer.
I provvedimenti restrittivi (sei in carcere, quattro agli arresti domiciliari) sono stati eseguiti per il reato di pedofilia online commessa sotto la forma di scambio e commercio di foto e video: “una brutale sequenza di filmati” – si legge sul comunicato – “riproducenti atti sessuali con minori di anni 14”.
Dalle indagini, iniziate nel 2005, è risultato che le immagini pedopornogafiche venivano scambiate nella comunità informatica attraverso il cosiddetti canali di “file sharing” e specifici software come ad esempio “e-Mule”. Caratteristica di questi spazi web è che non esiste un server centrale che gestisce e controlla le operazioni, ma ogni utente registra una cartella e condivide i file con altri utenti.
La Polizia – si legge ancora nella nota – ha accertato responsabilità “inequivocabili”, per i reati di sfruttamento di minori attraverso il sistema informatico.
Lo stratagemma usato era quello di camuffare i file con estensioni “.rar”, generalmente usato per i dati compressi. La maggior parte delle foto sequestrate nel corso delle indagini sembra provenire dai Paesi dell’Est.