Quando lo spot fa discutere: Dustin Hoffman testimonial della Regione Marche fa insorgere gli esperti di comunicazione della domenica

di di Alberto Contri (Presidente Fondazione Pubblicità Progresso) |

Italia


Alberto Contri

Il bellissimo spot con Dustin Hoffman che promuove le Marche della Cultura e del turismo oggetto di critiche pedanti. Pubblichiamo con piacere il punto di vista di Alberto Contri, che sposta l’angolo di visione.

    

Un amico da Berlino mi segnala tramite Facebook il caso dello spot promozionale della Regione Marche che ha suscitato reazioni irritate di varie associazioni locali e persino di Mina su La Stampa. Ma che sta raccogliendo su YouTube milioni di click. L’amaro commento è che l’Italia, anche in questo tipo di manifestazioni, appare un paese sempre più provinciale. Dopo un rapido approfondimento della questione, non possiamo proprio dargli torto.

 

Nel filmato si vede Dustin Hoffman che sta provando a leggere sul palco di un teatro vuoto i versi dell’Infinito di Leopardi, incespicando nell’italiano e maledicendosi ogni tanto per la propria cattiva pronuncia. In dissolvenza, e in sincrono con i versi splendidi anche se così maltrattati, compaiono immagini di una delle più belle e poco conosciute regioni d’Italia. Sull’ultimo verso “e naufragar m’è dolce in questo mare” (accompagnato da un respiro di sollievo, perché alla fine Dustin sembra avercela fatta…) compaiono per contrasto dolci e quiete colline verdi.

 

Lo spot è un capolavoro di antiretorica: la scelta di un attore straniero e famoso che si impegna allo stremo in una pronuncia impossibile esprime tutto il profondo desiderio di conoscere e abbracciare un così grande patrimonio di bellezza. La strategia creativa è indovinatissima, perché ci allontana mille miglia dalla solita asfissiante retorica degli spot turistici, e persino da una buona performance di un qualsiasi famoso attore italiano, che non avrebbe invero nulla di sorprendente. A fronte di tanta genialità, si sono levate le voci irritate di associazioni locali che protestano per l’impiego di uno straniero, e persino gli strali di Mina, che su La Stampa ha sentenziato, ergendosi a difesa della lingua italiana: “Sentire la nostra potente, meravigliosa lingua strapazzata dal pur bravo divo americano mi ha rigettato giù, nella nostra condizione di sempiterna colonia. E sentire i tuoi versi alla “uazzammerica” mi ha fatto nascere un sentimento come di protezione nei tuoi confronti… Il mondo della pubblicità è un mondo di matti. A volte geniale, ma più spesso volgare e irrispettoso”.

 

SPOT Dustin Hoffman
Regione Marche

Strano paese, l’Italia, dove tutti, anche i migliori, non resistono alla tentazione di fare il mestiere degli altri. Prendendo topiche grandi come una casa. Non è dato sapere, infatti, quale grande scuola di comunicazione internazionale abbia frequentato la Tigre di Cremona. E si vede. Comunque, anche grazie a queste risibili polemiche, prima ancora di venire programmato sulle tv, su YouTube lo spot sta facendo a costo zero il giro del mondo, catturando l’attenzione dei potenziali turisti stranieri. Sarà stato un avvenimento preterintenzionale? Chissà…intanto la felice intuizione dell’Assessore alla Cultura delle Marche Solari sta cogliendo nel segno. In più, a seppellire le polemiche con la sua autorevolezza, ci pensa Francesco Sabatini, 78 anni, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, professore emerito di Storia della lingua italiana all’Università di Roma Tre. Con una freschezza e una apertura mentale assai superiore a quella degli assai più giovani detrattori, il professore plaude agli sforzi titanici di Dustin: “L’infinito recitato da un americano ci sprovincializza: fa capire che i nostri tesori interessano diverse lingue e diverse culture. E l’italiano in bocca ad altri accenti non è affatto disdicevole”.

 

 

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