Pirateria: Google si ribella alla tassa per i giganti del web voluta dalla Francia. Ma Sarkozy ribatte, ‘Porterà allo Stato 10-20 mln all’anno’

di Raffaella Natale |

Francia


Nicolas Sarkozy

Google non ci sta e scende in campo per opporsi fermamente all’ipotesi di tassare le entrate pubblicitarie delle web company, avanzata in Francia dalla Commissione Zelnik, incaricata dal governo di redigere un rapporto per migliorare l’offerta di beni culturali online e trovare formule più efficaci di retribuzione per chi produce contenuti.

Per la società di Mountain View, bisogna privilegiare “soluzioni innovative a una logica della tassazione” che risponda a sua volta a una “logica di contrasto tra il mondo di internet e quello della cultura”, ha scritto in un comunicato Olivier Esper, direttore degli affari pubblici di Google France.

Speriamo – ha concluso Esper – che tra le raccomandazioni avanzate dal Rapporto, siano approvate quelle che privilegiano la cooperazione” tra gli attori di internet e le filiere culturali.

 

L’intenzione della Commissione con l’introduzione di questa “tassa Google” è di finanziare soluzioni a favore di un’offerta legale di musica e film sul web e proseguire la battaglia contro la pirateria.

Per l’estate 2010 entrerà inoltre in vigore la “Carta musica online” per i giovani (del valore d’acquisto di circa 200 euro, finanziata per metà dallo Stato e per metà dai professionisti del settore) con lo scopo di favorire il download legale dei file musicali da internet e potrebbe essere diffusa già dalla prossima estate.

 

L’annuncio lo ha fatto lo stesso presidente Nicolas Sarkozy in occasione dei tradizionali auguri per il nuovo anno rivolti al mondo della cultura, in un luogo simbolo come la Cité de la Musique, a Parigi.

Il capo dello stato ha commentato che “il crollo del mercato discografico e il mancato decollo dell’offerta digitale implicano uno sforzo collettivo supplementare“, bisogna quindi ripartire dai giovani per riabituarli “ad acquistare la musica”.

 

Sarkozy ha inoltre fatto sua la proposta della Commissione Zelnik che consiste nel fissare un tetto di un anno ai produttori perché “negozino i diritti e liberino i loro archivi musicali su tutte le piattaforme”.

Sono “consapevole che questa misura non farà piacere ai produttori, io sono pronto a riceverli per parlare con loro. Ciascuno deve fare uno sforzo“, ha affermato. Il presidente della repubblica ha anche parlato di “fuga fiscale” evocando il caso dei grandi portali web, tra i quali Google, tassati nel Paese della loro sede sociale quando controllano parte del mercato pubblicitario in Francia.

“E’ particolarmente dannoso e altera il mercato della concorrenza“, ha ritenuto Sarkozy, che si è detto favorevole a un parere dell’Autorità della concorrenza su questo possibile “abuso di posizione dominante“, altra proposta della Commissione Zelnik.

Da tempo i siti culturali e di stampa si lamentano in Francia per il fatto che grossi portali (che sono tassati solo nel paese dove hanno la sede sociale) ottengano l’essenziale delle loro risorse pubblicitarie utilizzando i loro contenuti culturali.

 

La ‘tassa Google’ prende, quindi,  di mira il gigante americano di internet, ma anche altri colossi, come Facebook, Microsoft e Yahoo!. L’imposta potrebbe portare nelle casse dello Stato tra i 10 e i 20 milioni di euro all’anno, secondo il Rapporto Zelnik. Denaro che servirà a finanziare iniziative culturali.

L’organo, presieduto da Patrick Zelnik, esperto del settore e Ceo dell’etichetta indipendente Naïve, chiede in particolare una tassa su tutti i link sponsorizzati e sui banner pubblicitari di Internet. La tassa dovrebbe scattare solo per quei siti che hanno un elevato numero di utenti, in modo da non pregiudicare le piccole iniziative del web. Ma l’idea ha già sollevato le proteste del mondo imprenditoriale di internet.

 

Sarkozy ha già approvato alcune proposte avanzate dalla Commissione Zelnik, istituita lo scorso settembre dal ministro della Cultura, Frédéric Mitterrand, per migliorare l’offerta legale di musica e film su Internet ma anche trovare una soluzione per remunerare gli artisti.

 

Oggi s’è intanto insediata l’Autorità Hadopi, incaricata di vigilare e denunciare attività di pirateria.

Subito dopo l’entrata in vigore della legge contro il downloading illegale, si procede immediatamente all’attuazione delle nuove norme che cambieranno il panorama francese.

La nuova legge contri i pirati introduce la procedura dei cosiddetti tre strikes: avvertimento via email all’utente che scarica contenuti audiovisivi illegalmente, seguito da una lettera, come secondo avviso. Al terzo download scatta la convocazione davanti a un giudice che può disporre la disconnessione dell’utente.

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