Italia
È stato ripristinato dal 1° gennaio, grazie a un nuovo intervento dell’Agcom, il blocco permanente gratuito e automatico delle chiamate alle numerazioni a sovrapprezzo dopo la bocciatura, ad opera del Tar Lazio e del Consiglio di Stato, della delibera con cui l’Autorità per le comunicazioni, lo scorso anno, aveva tentato di mettere ordine nella selva di truffe e trucchetti che circonda questi numeri, cui fanno riferimento i servizi di maghi, cartomanti, chat erotiche e pseudo-quiz e che vengono trasmessi da molte emittenti televisive nazionali e locali.
Una chiamata verso le numerazioni a sovrapprezzo (144, 166, 482, 483, 484 e 899 892, ecc.) può arrivare a costare anche 15 euro e le numerose denunce dei consumatori – che si sono visti addebitare in bolletta cifre astronomiche ascrivibili a chiamate spesso mai effettuate, poiché generate dai famigerati dialers – hanno portato l’Antitrust, a ottobre 2008, a sanzionare 13 società per pratiche commerciali scorrette, con multe complessive per 2,430 milioni.
L’Agcom aveva quindi cercato di porre fine agli abusi perpetrati nei confronti degli utenti dalle società telefoniche e dai fornitori dei servizi, ma per i giudici del Tar del Lazio la potestà regolatoria sul settore spetta al Ministero delle Comunicazioni (ora incorporato nel ministero dello Sviluppo Economico) e non all’Autorità.
Dopo che il Consiglio di Stato ha riconosciuto invece la competenza regolatoria in capo all’Agcom, l’Autorità ha emanato un nuovo provvedimento, sottolineando la necessità di riproporre, “l’attivazione per default con il meccanismo del silenzio-assenso, del blocco permanente di chiamata sulle utenze di rete fissa”, in ragione della “dimostrata efficacia della misura stessa al fine della riduzione del fenomeno abusivo inerente alla utilizzazione delle numerazioni per servizi a sovrapprezzo”.
Secondo i dati forniti dall’Autorità, infatti, l’introduzione del blocco permanente di chiamata con la delibera n. 418/07/CONS e, poi, soprattutto l’entrata in vigore del blocco su silenzio assenso, hanno determinato un calo netto – pari al 90% – delle segnalazioni e dei reclami degli utenti.
I reclami più numerosi sono quelli relativi alla tipologia 899 che, pertanto, secondo Agcom, “deve confermarsi nel blocco”, mentre – dice ancora l’Autorità – è ragionevole disporre una definitiva esclusione dell’892, alla luce della costante riduzione della percentuale di reclami. Escluse dal blocco permanente anche le numerazioni di tipo 178 e 199, assegnate ai sensi del vigente Piano di numerazione ai numeri unici e personali.
L’utilizzazione illecita per finalità eversive rispetto a quelle cui le numerazioni 178 e 199 sono destinate è ancora “non trascurabile”, ma l’Autorità ritiene che sarebbero maggiori “le ripercussioni negative nella sfera giuridica ed economica dei soggetti che le utilizzano virtuosamente, tenuto conto anche del fatto che al fine di contrastare le condotte abusive perpetrate su siffatte numerazioni è in corso un’attività sanzionatoria ad iniziativa della competente struttura dell’Autorità e del Ministero dello Sviluppo Economico – Comunicazioni”.
Escluse dal blocco anche le numerazioni in codice 44 – “in quanto la delibera n. 26/08/CIR prevede che esse siano destinate a servizi di carattere sociale-informativo, espletati ad una contenuta tariffa forfetaria con soglia massima di 0,25 euro” – mentre viene confermata l’inclusione nel blocco permanente di chiamata delle numerazioni in codice 43, 46, 47, 48 e 49, “in ragione sia della loro destinazione d’uso quali numeri per servizi a sovrapprezzo sia della loro criticità, in analogia a quanto disposto per le numerazioni critiche in decade 8″ .
Positivo il giudizio del Consiglio nazionale degli utenti (Cnu) sull’intervento dell’Agcom: per il presidente dell’associazione, Remigio Del Grosso, “…il fatto che via stato un aggiornamento delle numerazioni per le quali il blocco potrà essere richiesto, inglobando quindi gli 894, 895 eccetera, dà ancora maggiori garanzie ai cittadini”.
“Ci auguriamo ora – ha concluso – che i gestori telefonici recepiscano senza indugi tale provvedimento”.