Key4biz

Diritto d’autore: Google annuncia ricorso contro la sentenza del tribunale di Parigi per multa da 300 mila euro

Francia


“Siamo in disaccordo con la decisione del giudice e faremo ricorso in appello”, è stato il commento di Google sulla decisione del tribunale di Parigi che ha inflitto al motore di ricerca una multa di 300 mila euro per infrazione alla normativa sul diritto d’autore con la digitalizzazione di libri.

La società dovrà così risarcire il gruppo francese La Martinière, proprietario tra le altre della casa editrice Editions du Seuil.

I lettori francesi – si legge in una nota – ora corrono il rischio di perdere la possibilità di accedere a una parte significativa della conoscenza, rimanendo così svantaggiati rispetto agli altri utenti di internet”.

“Riteniamo che mettendo a disposizione degli utenti un numero limitato di brevi estratti di libri non venga infranta alcuna legge sul copyright né in Francia né negli Sati Uniti e, anzi, crediamo che in questo modo si stimoli l’accesso a tali libri. Infatti, se gli utenti sono messi nella condizione di cercare e trovare dei testi, è anche molto più probabile che li comprino e li leggano“, ha ribadito Google.

 

Il responsabile legale di Google France, Benjamin du Chaffaut, ha comunque precisato che la decisione del tribunale riguarda “unicamente le opere di La Martinière” e non costituisce “un’ingiunzione generale estendibile alle opere di tutte le case editrici”.

Per l’avvocato della web company, Alexandra Neri, la sentenza “non rappresenta una vittoria per il diritto d’autore” ma “un passo indietro nel diritto d’accesso degli utenti al patrimonio letterario francese e mondiale”.

 

Ma per il tribunale di Parigi, “La digitalizzazione di un’opera, tecnica che consiste nella scansione in un formato informatico dato, è una riproduzione che, in quanto tale, richiede l’autorizzazione preliminare dell’autore o degli aventi diritto”.

Il motore di ricerca, scrivono ancora i giudici, “riproducendo integralmente e rendendo accessibili degli estratti di opere” avrebbe commesso “una violazione dei diritti d’autore a danno di La Martinière, oltre che del Sindacato nazionale degli editori (SNE) e della Società letteraria (SGDL)”.

 

Google dovrà quindi interrompere l’attività entro 3 mesi, oppure versare “10.000 euro per ogni giorno di ritardo“.

Sanzioni significative, anche se nettamente inferiori a quelle richieste dall’accusa: le Editions du Seuil avevano infatti domandato un risarcimento danni di 15 milioni di euro, per la riproduzione non autorizzata di estratti da oltre 10.000 volumi. Il tribunale ha invece riconosciuto solo 300 casi, diminuendo di conseguenza la sanzione comminata.

Nel 2006 la casa editrice, una delle più grandi di Francia, si era rivolta al tribunale denunciando la pubblicazione sul web di circa 400 mila testi.

 

Per Hervé de la Martinière, Ceo del gruppo, la decisione del tribunale è stata “una vittoria per il diritto d’autore”.

“Grande vittoria” anche per il presidente del Sindacato degli editori, Serge Eyrolles, soddisfatto per una condanna “senza equivoci” che dimostrerebbe come il servizio Book Search abbia “fatto solo pirateria fin dall’inizio“. Per il futuro, ha aggiunto, “vedremo di trovare una soluzione. Ciò che chiediamo è che smettano di digitalizzare le opere danneggiando noi editori, visto il male che ci hanno fatto”. Niente porte sbattute in faccia, dunque: “Nel nostro Paese – ha concluso Eyrolles – il metodo giusto è riunirsi intorno a un tavolo e discutere“.

 

L’azienda dovrà pagare la somma simbolica di un euro alla SNE Publishers’ Association e SGDL Society of Authors.

 

Proprio la settimana scorsa il presidente della repubblica Nicolas Sarkozy ha annunciato che il governo ha stanziato 750 milioni di euro per scannerizzare i suoi tesori nazionali e proteggere il patrimonio culturale del paese.

A novembre, il Ministro francese della Cultura, Frédéric Mitterrand ha parlato dell’impegno a trovare con Google delle “soluzioni comuni” per la digitalizzazione del patrimonio culturale, evidenziando però la necessità di “regolamentare la rete“.

Il Ministro ha sottolineato che “bisogna costituire una base europea comune di riflessione” sulla relazione con il motore di ricerca più potente del mondo.

“Chi può fare questo lavoro?”, s’è chiesto Mitterrand, aggiungendo che “c’è lo spauracchio di Google (…) Ma in Europa c’è anche chi può sicuramente raccogliere questa sfida. E’ arrivato il momento di trovare questa gente”.

Ha poi ricordato il problema di “indicizzazione” una volta che il patrimonio verrà digitalizzato: “Chi ci guiderà in questa libreria virtuale immensa?.

“Si corre il rischio – ha evidenziato – che l’operatore si trovi in una posizione di forza“, se dovesse decidere di “cessare l’attività o rendere il servizio a pagamento”.

Aggiungendo che non bisogna “demonizzare Google“, piuttosto trovare “soluzioni pratiche ed equilibrate tra la necessità di una massiccia distribuzione delle opere e il rispetto dei diritti d’autore”.

Spero – ha detto Mitterrand – che sia possibile trovare soluzioni comuni con Google. In ogni caso, spetta a noi regolamentare Internet e non lasciare che siano gli altri a dettare i loro diritti”.

Nell’ultimo Consiglio Ue per l’Istruzione, la Gioventù e la Cultura, la Commissione europea ha presentato le proprie analisi sull’impatto che Google Book Search avrà in Europa, approfondendo l’aspetto del diritto d’autore, della cultura e della concorrenza.

 

L’accordo per Google Book Search dovrebbe risolvere la causa intentata dagli autori ed editori americani convinti che Google, mettendo le loro opere nella grande biblioteca digitale, non abbia rispettato i diritti d’autore.

Dopo aver ricevuto pesanti critiche, la società di Mountain View ha mediato per arrivare a una nuova intesa che è stata presentata il 13 novembre al giudice competente del caso, che dovrà dare la propria approvazione prima che il testo possa essere effettivo.

Come risultato di questo accordo, il prossimo anno potrebbe entrare in vigore una legge, solo in alcuni Stati (Usa, Canada, Australia e Regno Unito), per la digitalizzazione delle cosiddette opere orfane.

Secondo alcune stime, Google avrebbe già digitalizzato 10 milioni di opere nel mondo.

Questa intesa rende ancora più urgente che anche la Ue trovi una propria soluzione, per rendere disponibili questi libri per tutti i cittadini dei Paesi membri (attualmente esclusi dalla soluzione statunitense) nel pieno rispetto del diritto e dei principi europei, in particolare diritti d’autore e leggi sulla concorrenza.

Exit mobile version