Tlc: la Ue approva il piano Agcom per stimolare la concorrenza nel mercato dei segmenti terminali di linee affittate

di Alessandra Talarico |

Europa


Telecom Italia

La Commissione europea ha approvato la bozza di piano che l’autorità italiana per le garanzie nelle comunicazioni aveva presentato a ottobre con l’obiettivo di regolamentare i segmenti terminali di linee affittate in Italia, ad esclusione delle connessioni in cui gli operatori di reti mobili hanno riprodotto l’infrastruttura di Telecom Italia o potrebbero facilmente riprodurla.

Le linee affittate sono connessioni che consentono di trasmettere voce e dati tra due punti. Possono essere acquistate dai consumatori o dai fornitori che hanno accesso alla rete di un operatore e che a loro volta offrono ai consumatori servizi di linee affittate.

 

L’Agcom ha proposto di revocare la regolamentazione relativa alle linee affittate che collegano alle stazioni base degli operatori di telefonia mobile, affermando che essi stanno riproducendo l’infrastruttura fissa dell’operatore storico e ritenendo valide le svariate misure proposte da Telecom Italia per porre rimedio a questa situazione.

 

La Ue ha accolto le proposte dell’Agcom, formulando però alcune osservazioni: dal momento che gli operatori di telefonia mobile non hanno completamente replicato le reti di Telecom Italia nel secondo mercato, la Commissione ha invitato l’Agcom a revocare gli obblighi di regolamentazione solo dopo “…un periodo transitorio sufficientemente lungo da consentire agli operatori di telefonia mobile di eliminare le strozzature ancora presenti nelle loro reti”.

 

“La legislazione europea in materia di telecomunicazioni, quando correttamente attuata, genera investimenti, accresce la concorrenza sul piano delle infrastrutture e favorisce la soppressione dei monopoli, a tutto vantaggio dei consumatori europei”, ha affermato il  commissario Ue Viviane Reding.

“La riforma delle telecomunicazioni nell’Unione europea – ha aggiunto – è quindi una buona notizia per i consumatori, le imprese di telecomunicazioni e il mercato unico in Europa, in quanto rafforza e razionalizza la legislazione in questo campo nei 27 Stati membri. Nei prossimi cinque anni le osservazioni della Commissione, le lettere nelle quali esprime seri dubbi circa le misure notificate o le decisioni di veto acquisiranno ancor più importanza nei mercati europei delle telecomunicazioni”.

 

La Commissione europea, nell’ambito della procedura cosiddetta “articolo 7”  che disciplina il meccanismo di consultazione europeo – ha esaminato in totale 1.000 proposte di misure provenienti dai paesi Ue che intendono rendere più competitivi i propri mercati delle telecomunicazioni.

Introdotto nel 2003, questo processo consultivo fa sì che i consumatori e le imprese possano contare su mercati unici europei delle telecomunicazioni competitivi e regolamentati in modo coerente.

Il meccanismo – ha affermato il Commissario Neelie Kroes“…si è dimostrato un mezzo utile ed efficace per creare una stretta cooperazione tra la Commissione e le autorità garanti nazionali, contribuendo ad armonizzare la prassi normativa senza trascurare le condizioni specifiche dei mercati nazionali”.

“L’apertura dei mercati mediante le norme in vigore negli ultimi 6 anni ha già creato le condizioni per una concorrenza reale in molti mercati, rendendo inutile la regolamentazione”, ha concluso la Kroes.

 

La lettera che la Commissione ha inviato all’Agcom.

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