Italia
Eutelia ha smentito l’esistenza di “…trattative relative a possibili operazioni societarie e/o cessioni di asset” con Interoute, la società che controlla la più vasta rete in fibra ottica europea, che ieri si era detta interessata ad acquisire i suoi asset tlc.
Il Country Manager per l’Italia Renzo Ravaglia, ieri ha dichiarato: “…Eutelia è già un nostro cliente, una parte della sua rete si basa già su nostre infrastrutture. A noi interessa l’altra parte della loro rete in fibra, complementare alla nostra”.
La rete in fibra ottica di Interoute è composta da dodici anelli che collegano 90 città in 24 Paesi attraverso oltre
La società ha inoltre costruito reti metropolitane (MAN) in 21 grandi centri d’affari europei, e altre città verranno incluse a breve.
La formalizzazione dell’interesse per gli asset Eutelia potrebbe arrivare nei prossimi giorni dal cda del gruppo Interoute: si capisce dunque il clima di attesa che circonda questa eventualità, che potrebbe aprire uno spiraglio nella complicata situazione dei lavoratori della società, che non percepiscono alcun tipo di retribuzione dal mese di luglio e sono in questo momento vittime del processo fallimentare avviato da Eutelia che, attraverso una falsa cessione di ramo d’azienda, ha scaricato 2000 dipendenti nella bad company Agile il cui capitale sociale è stato a sua volta acquisito dal gruppo Omega.
“E’ chiaro – ha affermato Ravaglia – che, anche se in una misura ancora tutta da definire, ogni rete porta con sé la necessità di personale che la conosce, l’ha costruita e sa come gestirla”.
Interoute, ha aggiunto Ravaglia, non è comunque interessata agli asset IT, la cui cessione, in base al piano di rientro ipotizzato all’interno del piano finanziario Eutelia 2009-2012, è prevista ad inizio 2010 e comprende la cessione dei contratti attivi, backlog ordini e circa 800 dipendenti impiegati direttamente sui contratti ceduti.
Interoute ritiene ‘interessanti’ solo gli asset tlc e il parco clienti corporate di livello medio-alto di Eutelia, che aveva rapporti di prim’ordine sia con il mondo della pubblica amministrazione (ministeri, Rai ed enti locali) sia con il privato (banche e aziende) e inserisce l’eventuale acquisizione in un progetto più ampio, che arriva fino alle NGN.
La società, ha spiegato Ravaglia, intende “…incrementare la fibra e acquistare un interessante parco clienti”, ma anche “…avere una presenza in una eventuale newco per le NGN” che coinvolga Cassa Depositi e Prestiti e operatori di TLC, per la creazione della rete ultrabroadband in Italia.
Secondo Ravaglia, la realizzazione della rete dovrebbe essere affidata a “…un soggetto neutro, come
“…E’ difficile vedere un’alternativa a questo modello – ha spiegato Ravaglia – nel quale vorremmo partecipare anche noi”.
Interoute è un’azienda privata, di proprietà di azionisti internazionali, il principale dei quali è
Il progetto di acquisizione degli asset di Eutelia si inserisce in una più ampia strategia di espansione, che passa dall’Italia – dove Interoute impiega già 41 dipendenti – ma anche dalla Russia, dalla Turchia e dall’est Europa.
“…Siamo interessati sia all’acquisizione di società di data center, sia a rilevare rami di attività nel settore delle TLC da grandi e medie multiutility locali, attive nel gas e nell’acqua, che intendono cedere queste attività non più sinergiche con il loro business, e che invece sono essenziali per noi nel segmento importante dell’accesso locale alla rete”, ha confermato il Ceo del gruppo, Gareth Williams.
Domani scade inoltre l’ultimatum imposto alla società dal sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta, che ha invitato il gruppo Omega a interrompere le procedure di mobilità e pagare i lavoratori entro il 5 dicembre.
I lavoratori e le lavoratrici Eutelia, intanto, hanno espresso la loro solidarietà alla redazione di Annozero, dopo aver appreso che Eutelia ha dato mandato ai propri legali di agire nelle competenti sedi giudiziarie, civili e penali, contro
“Esprimiamo piena solidarietà alla vostra redazione e ai giornalisti coinvolti – hanno comunicato – ringraziando tutta la stampa italiana che lavora su inchieste finalizzate a smascherare una consuetudine, sempre più frequente, di fare imprenditoria tesa solo a privatizzare i profitti e socializzare le perdite”.