Spagna
Il governo Zapatero ha promesso che l’accesso a internet con velocità minima di 1Mbps sarà un diritto di ogni cittadino spagnolo a partire dal 1 gennaio 2011, ma ha anche deciso un nuovo giro di vite nei confronti del download illegale di contenuti protetti da copyright.
Sul modello della francese Hadopi, il governo ha approvato venerdì in Consiglio dei Ministri la ‘Ley de Economía Sostenible’ che modifica la legge dei servizi della società dell’informazione (LSSI) e quella sulla proprietà intellettuale (LPI), introducendo nell’art. 8.1 la “salvaguardia dei diritti di proprietà intellettuale” tra i motivi per i quali è possibile tagliare la connessione internet di un utente.
Finora, la LSSI contemplava solo 4 cause per la disconnessione della linea internet: la salvaguardia dell’ordine pubblico, indagini penali, motivi di sicurezza pubblica e ordine nazionale; tutela della salute pubblica; rispetto per la dignità e il principio di non discriminazione; protezione della gioventù e dell’infanzia.
Ora in questi motivi rientra anche la lotta contro la pirateria: entro la metà di dicembre, verranno presentate una serie di misure tecniche per il monitoraggio del download illegale di file attraverso i siti P2P.
Anche se l’intento della è quello di perseguitare non gli utenti ma i siti che agevolano il download, ha destato non poche critiche il controverso passaggio della legge in base al quale gli “organi competenti” potranno richiedere agli operatori i dati che permettano l’identificazione degli utenti che violano i diritti di proprietà intellettuale.
La legge prevede inoltre il rafforzamento dei poteri in capo al ministero della Cultura per “garantire la tutela contro la violazione del coptyright”.
L’annuncio ha tra l’altro coinciso con una manifestazione svoltasi oggi davanti al ministero spagnolo dell’Industria, durante la quale circa 200 musicisti spagnoli – riuniti nell’organizzazione Promusicae – hanno presentato un manifesto per chiedere leggi adeguate a tutela del diritto d’autore.
Al grido di slogan quali “La musica è cultura, la musica è occupazione”, famosi artisti come Peret, Ana Belén o Enrique Bunbury hanno denunciato che in Spagna, “…la pirateria sta distruggendo l’industria culturale”.
“A causa del successo dei pirati – ha affermato il Presidente di Promusicae, Antonio Guisasola – sono stati persi migliaia di posti di lavoro e chiediamo che il Governo agisca di conseguenza”.
Non è un caso che la manifestazione degli artisti sia stata indetta per oggi: il comitato interministeriale costituito lo scorso ottobre per cercare una soluzione al problema del download illegale dovrà presentare le sue proposte entro il 10 dicembre e, entro il 31 dicembre, gli artisti riceveranno una “risposta chiara” alle loro rivendicazioni.