Pacchetti vacanze senza…pacco! La Ue vuole maggiore protezione anche per i viaggi prenotati online

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Disagi all'aeroporto

La Commissione europea ha aperto una consultazione sull’eventualità di estendere la copertura di base stabilita dalla direttiva Ue del 1990 sui viaggi tutto compreso – in materia di informazioni, responsabilità per servizi scadenti e protezione in caso di insolvenza – alla prossima generazione di “pacchetti dinamici” vale a dire quelli che i consumatori compongono per proprio conto, spesso online, avvalendosi di un unico sito web o di altri siti partner.

 

In media, un pacchetto dinamico che non vada a buon fine comporta per il consumatore una perdita di quasi 600 euro e il 67% dei consumatori europei ignora di non avere tutele giuridiche in caso di…pacco.

 

Anche se ne usufruisce mediamente il 23% dei consumatori Ue (il 36% in Italia), molti dei cosiddetti ‘pacchetti vacanze dinamici’ non sono infatti coperti dalle regole in materia di protezione dei consumatori, che risalgono al 1990 e coprono pacchetti vacanza predefiniti che combinano almeno due dei seguenti elementi: trasporto, alloggio o altri servizi turistici quali escursioni guidate (venduti a un prezzo forfettario).

Dal momento che internet e le compagnie aeree low cost hanno radicalmente trasformato le strategie e i modelli commerciali del mercato turistico, rendendo inadeguate le direttive attualmente in vigore, la Ue ha deciso di sottoporre a consultazione un progetto in base al quale i milioni di viaggiatori che prenotano su internet o nelle agenzie turistiche “pacchetti vacanza” con combinazioni di volo, albergo, macchina a noleggio, ecc. ricevano una maggiore protezione finanziaria se le cose andassero male.

 

A spingere la Commissione ad aggiornare la direttiva sui viaggi tutto compreso, risalente al 1990, anche l’ondata di fallimenti che dal 2000 a oggi ha colpito un’ottantina di compagnie aeree come Sky Europe, Olympic, Sabena, MyAir, Volareweb, XL, Futura e Zoom.

 

In base al progetto della Commissione, la direttiva dovrebbe coprire i pacchetti composti online in un’unica operazione a partire dallo stesso sito web – ad esempio Expedia, Opodo – e quelli composti mediante siti web collegati da accordi di partenariato, ad esempio quando un consumatore prenota un volo online ed è quindi indirizzato a un sito web partner che offre un soggiorno in albergo o una macchina a nolo.

 

Il documento apre quindi una consultazione su quali informazioni debbano essere fornite ai consumatori, quando e in quale formato, nonché per identificare chi dovrebbe essere responsabile della qualità dei servizi e assistere i consumatori che si trovano ad affrontare problemi durante la vacanza. L’attuale direttiva sui viaggi tutto compreso non tiene, infatti, conto di altri media, come ad esempio i siti web, al di fuori degli opuscoli pubblicitari e risulta poco chiara nell’attribuzione delle responsabilità tra vettori, operatori turistici e agenti di viaggio.

Dal momento che più del 50% dei consumatori ritiene – in molti casi erroneamente – di essere protetto in caso di fallimento di una compagnia aerea sia che acquisti pacchetti dinamici sia che prenoti autonomamente il biglietto, la consultazione servirà anche a stabilire se sia il caso di modificare le regole vigenti in materia di revisione dei prezzi e di estendere la protezione di base in caso di insolvenza per coprire anche i biglietti aerei acquistati individualmente (e che non rientrano quindi in nessun pacchetto) in modo da far sì che i passeggeri vengano rimborsati o quanto meno rimpatriati in caso di fallimento della compagnia aerea.

 

La Commissione spera di riuscire a presentare proposte concrete per il riesame della direttiva sui viaggi tutto compreso entro l’autunno 2010.

 

“Chiunque abbia visto in televisione le immagini di migliaia di vacanzieri abbandonati a sé stessi negli aeroporti dopo l’ondata di fallimenti che hanno colpito Sky Europe, XL, Futura e Zoom, sa che è giunto il momento di chiedere con vigore l’estensione a tutti i consumatori della protezione di base in caso d’insolvenza”, ha affermato il Commissario Ue responsabile per i consumatori, Meglena Kuneva.

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