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Dopo aver ottenuto per 1,3 miliardi di dollari gli asset Nortel relativi CDMA e Long Term Evolution (LTE), il vendor svedese Ericsson ha annunciato l’acquisizione anche di una parte delle attività GSM della società canadese, che ha avviato la procedura di bancarotta a gennaio e invece di avviare una ristrutturazione ha optato per la vendita all’asta degli asset per pagare i creditori.
Se la transazione verrà approvata dalle competenti Autorità, Ericsson pagherà 70 milioni di dollari cash per una parte degli asset GSM di quello che era un tempo il più importante vendor di infrastrutture per telecomunicazioni del nord America.
Gli asset restanti relativi alla tecnologia GSM e GSM-R verranno acquisiti dall’austriaca Kapsch CarrierCom per 33 milioni di dollari.
Le due società dovrebbero assorbire anche 680 dipendenti Nortel.
Le attività GSM di Nortel negli Stati Uniti, hanno generato lo scorso anno un giro d’affari di circa 400 milioni di dollari.
L’acquisizione, che dovrebbe cominciare a produrre effetti positivi sugli utili a un anno dalla chiusura, permetterà a Ericsson di espandere la propria presenza sul mercato nordamericano, dove ricopre una posizione decisamente più ridotta che in Europa, Asia e America Latina, e di acquisire clienti come AT&T e T-Mobile.
Le attività di Ericsson in Nord America hanno generato nel 2008 entrate per 2,7 miliardi di dollari, soprattutto grazie alla vendita di attrezzature GSM e WCDMA e dei servizi associati. Grazie alla recente acquisizione degli asset CDMA e LTE e all’accordo con Sprint, il mercato nordamericano diventa il segmento geografico più importante per il vendor svedese, che attualmente conta nell’area 14.500 dipendenti, contro i 5 mila dell’inizio del 2009.
Nortel, fondata nel 1895 col nome di Bell Telephone Company of Canada, lo scorso 15 gennaio ha chiesto la protezione dai creditori e ha annunciato un vasto piano di ristrutturazione delle finanze, in seguito al crollo della domanda di infrastrutture per le telecomunicazioni.
Il gruppo, troppo piccolo rispetto agli altri competitor occidentali, non è riuscito nel corso di questi anni a sostenere il ritmo di investimenti in ricerca e sviluppo richiesto dall’industria.
Anche dopo la cessione nel 2006 ad Alcatel-Lucent delle attività di accesso radio UMTS (UTRAN) e dei relativi asset per un valore di 250 milioni di euro, i costi sono rimasti troppo elevati per competere soprattutto coi prodotti degli agguerriti vendor cinesi ZTE e Huawei.
La crisi economica e finanziaria mondiale ha quindi peggiorato la situazione: nel 2008, Nortel ha registrato una perdita di 5,8 miliardi di dollari e il primo trimestre di quest’anno ha confermato il tracollo, con un calo del fatturato del 37%.
La società, oltre agli asset CDMA e LTE e a quelli GSM coinvolti in quest’ultima operazione, ha ceduto ad Avaya la divisione Enterprise per 475 milioni di dollari ed è alla ricerca di un acquirente anche per la divisione metro.