Europa
Come possono aziende e governi usufruire degli ovvi vantaggi del cloud computing senza mettere a rischio la propria organizzazione?
L’agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione, ENISA (European Network and Information Security Agency), risponde a questa domanda in una nuova ed esaustiva relazione intitolata “Cloud Computing: Benefits, risks and recommendations for information security” (Cloud computing: vantaggi, rischi e consigli per la sicurezza informatica) che analizza le implicazioni tecniche, politiche e legali e, soprattutto, contiene consigli pratici su come affrontare i rischi e massimizzare i benefici per gli utenti.
Questo nuovo report di ENISA è la prima analisi indipendente e approfondita delle problematiche di sicurezza e privacy legate al passaggio al Cloud Computing, e pone l’accento su alcuni dei vantaggi, nonché su 35 possibili rischi. La relazione, elaborata in collaborazione con un gruppo di esperti de settore, è stata preceduta da un sondaggio volto a individuare le principali preoccupazioni dei potenziali clienti aziendeali rispetto al passaggio al cloud computing.
“Il quadro delineato dai risultati del sondaggio è chiaro” – afferma Giles Hogben, esperto di ENISA nonché redattore della relazione – “I vantaggi del cloud computing per le aziende sono evidenti: servizi IT on demand, con disponibilità quasi istantanea e senza vincoli temporal”i.
Tuttavia, la principale motivazione che induce molte persone a esitare è la sicurezza: è possibile affidare in piena fiducia i propri dati e, a volte, l’intera infrastruttura IT della propria azienda, ad un fornitore esterno?
La relazione risponde a tale domanda soprattutto tramite l’Information Assurance Framework, ossia un elenco particolareggiato dei criteri e requisiti di sicurezza rispetto ai quali valutare l’affidabilità’ e la sicurezza di un cloud provider.
“Questo è il più importante risultato del nostro report: la nostra lista di controlli non è astratta“, puntualizza Daniele Catteddu, esperto in risk management ad ENISA e co-redattore della relazione, “ma si basa su un’attenta analisi dei rischi legati a diversi scenari introdotti dal cloud computing ed è orientata in particolar modo alle esigenze dei clienti aziendali. I rischi che la nostra security check list vuole mitigare comprendono, tra gli altri, il c.d. vendor lock-in, l’inefficacia dei meccanismi di segregazione di dati e applicazioni dei clienti, nonche’ rischi legali, come ad esempio le implicazioni in materia di normativa sulla protezione dei dati”. L’obiettivo dell’Information Assurance Framework, e’ porre i potenziali clienti in condizione di formulare le domande giuste e i provider di rispondere a tali domande una volta per tutte, piuttosto che dover continuamente ribadire la validità delle proprie procedure di sicurezza”.
Al cloud computing sono inoltre legati importanti interessi economici: ad esempio, IDC prevede a livello europeo un incremento del fatturato da servizi dai 971 milioni di euro del
Tuttavia, come evidenziato dalla relazione, il cloud computing consente nuove opzioni di sicurezza.
Il Direttore esecutivo di ENISA, Udo Helmbrecht, sottolinea: “Le economia di scala e la flessibilità del cloud computing possono garantire ai provider un di vantaggio in termini sicurezza. Ad esempio, possono attivare istantaneamente risorse difensive quali filtering e re-routingre instradamento, introdurre più efficientemente nuovi aggiornamenti, nonché sviluppare più esaustivi sistemi fi diagnostica degli incidenti”.
Cloud Computing: Benefits, risks and recommendations for information security