Italia
Arriverà nei prossimi giorni la proposta degli operatori mobili volta a evitare un intervento del Garante per le tlc sul prezzo degli sms.
Ieri, nella sede Agcom, è stato ascoltato il Presidente di Assotelecomunicazioni (ASSTEL), Stefano Parisi – accompagnato dai rappresentati dei principali operatori del settore della telefonia mobile – che ha ribadito la contrarietà dell’industria a interventi dall’alto sui prezzi al dettaglio dei messagini, dal momento che “…la concorrenza tra i gestori nel settore della telefonia mobile – ha affermato Parisi – va a vantaggio degli utenti con offerte competitive e prezzi costantemente in discesa, in controtendenza con l’andamento generale”.
Un intervento autoritativo sugli sms, secondo Asstel, “frenerebbe le dinamiche competitive del mercato” e potrebbe dunque scatenare nuove ‘ritorsioni’ nei confronti dei clienti, attraverso l’aumento del costo di altri servizi.
In Italia, il costo massimo degli sms è allineato per tutti i gestori a 15 centesimi, vale a dire più di quanto costa spedirlo in roaming da un altro paese della Ue. Inviare un sms da un Paese europeo all’Italia, in base alle nuove disposizioni Ue, costa infatti 13 centesimi.
Secondo un’indagine congiunta Agcom-Antitrust, nel 2008, gli italiani hanno inviato circa 60 miliardi di sms per un mercato da 2 miliardi di euro che salgono a 4 miliardi di euro l’anno se si aggiungono anche gli mms e internet mobile.
Le due autorità hanno tuttavia sottolineato che i consumatori italiani continuano a essere sottoposti a regimi tariffari poco trasparenti e sfavorevoli, in un mercato in cui predominano scarsa trasparenza, condizioni sfavorevoli per i consumatori e tariffe all’ingrosso che disincentivano l’ingresso degli operatori virtuali.
Secondo Asstel, invece, i prezzi praticati dagli operatori italiani sono già i più bassi d’Europa e sono scesi, nell’ultimo anno, del 25%. Senza contare il fiorire di “opzioni e promozioni che garantiscono alla clientela una vasta gamma di offerte all’interno delle quali scegliere quella che meglio soddisfa le proprie esigenze”.
L’Agcom è comunque decisa ad andare avanti per correggere quella che il Garante ha definito “una paradossale situazione di discriminazione inversa”, in cui si trovano i cittadini italiani, costretti a pagare un sms spedito nel proprio paese più di quanto costa spedirlo all’estero.
Tra gli utenti mobili, risulta avvantaggiato, in sostanza, chi opta per piani o opzioni tariffarie ‘speciali’, come i pacchetti di benvenuto, che prevedono l’invio gratuito di alcune centinaia di messaggi: questi clienti sono una minoranza, ma inviano la stragrande maggioranza degli sms.
Se infatti il 75% degli sms inviati viene a costare in media 1 euro, il restante 25% costa alla maggioranza degli utenti (il 62%) 15 cent, a fronte degli 11 cent fissati per gli Sms internazionali a livello europeo.
Anche se, insomma, ci sono molte promozioni che consentono di risparmiare sull’invio degli sms e che ne portano il costo medio a 3,5 centesimi, non è accettabile mantenere un massimale così alto, che penalizza i meno abbienti e i meno esperti di tariffe e tecnologie.
Il presidente Corrado Calabrò ha quindi invitato l’associazione degli operatori a dimostrare “senso di responsabilità” e a collaborare con l’Autorità “per estendere le garanzie del regolamento comunitario ai cittadini italiani, garantendo anche una maggiore trasparenza”.
Ogni eventuale decisione è rimandata alla prossima seduta il Consiglio dell’Autorità in cui verranno esaminati “gli esiti dell’interlocuzione con ASSTEL e gli altri elementi di valutazione raccolti”.
Per le associazioni dei consumatori il prezzo massimo degli sms non dovrebbe superare i 10 centesimi.