Europa
La revisione delle norme comunitarie in materia di telecomunicazioni sarà al voto finale del Parlamento europeo il prossimo 24 novembre.
La riforma, la cui elaborazione è stata avviata nel
La scorsa settimana, infine, Parlamento europeo e Consiglio sono giunti a un accordo su un nuovo testo, in base al quale le restrizioni all’accesso internet potranno essere imposte solo se “adeguate, proporzionate e necessarie in una società democratica”: tali misure potranno essere prese solo, insomma, nel “rispetto del principio della presunzione di innocenza e del diritto alla privacy”, e come risultato di una procedura preliminare, “equa ed imparziale” che garantisca “…il diritto ad essere ascoltato e (…) il diritto ad un efficace e tempestivo controllo giurisdizionale”.
“Nei casi di urgenza debitamente comprovata”, (ad esempio, per combattere la pornografia infantile o altre attività illecite), recita ancora il testo, “la disconnessione della linea potrà avvenire, ma solo a condizione che le procedure siano in linea con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.
Il nuovo pacchetto, che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2011, rafforza in modo sostanziale la concorrenza e i diritti dei consumatori sui mercati europei delle telecomunicazioni, facilita lo sviluppo di connessioni Internet ad alta velocità per tutti gli europei e istituisce un organismo europeo di regolamentazione per completare il mercato unico per le reti e i servizi tlc.
In Particolare, la revisione della direttiva quadro per le reti e i servizi di comunicazione elettronica – di cui al Parlamento è stata relatrice
La direttiva sui “diritti dei cittadini” – di cui è stato relatore Malcolm Harbour – si pone invece come obiettivo di migliorare le tutele ai consumatori, consentendo, ad esempio il trasferimento del proprio numero di cellulare a un altro operatore entro 1 giorno lavorativo. Viene inoltre introdotto il diritto a ricevere una migliore informazione sui servizi di comunicazione (i contratti dovranno specificare i livelli minimi di qualità del servizio, le opzioni di abbonamento e informazioni chiare sui criteri di qualificazione per le offerte promozionali) e nuove garanzie per la neutralità della rete.
Le nuove norme sui ‘telecom regulators’ daranno quindi maggiore autonomia alle autorità nazionali e istituiscono una nuova Authority europea “BEREC” (organo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche), che sostituirà la cooperazione a porte chiuse che esiste oggi nella “European Regulators Group” con un approccio più trasparente e più efficace.
Previste quindi maggiori garanzie a tutela della privacy e della sicurezza dei dati delle comunicazioni telefoniche e via internet.
La Commissione si è battuta molto sul tema della privacy e ieri, il Commissario ai media e alla società dell’informazione Viviane Reding, ha rivolto un appello a tutte le parti coinvolte, affinché ognuno si assuma le sue responsabilità.
“L’industria – ha detto – deve rispettare i diritti dei consumatori applicando principi chiari e trasparenti e rispettando le regole. Le autorità pubbliche devono impegnare risorse sufficienti per il monitoraggio e l’applicazione della legge”.
Last but not least, anche i consumatori devono fare la loro parte: “stando attenti quando divulgano i propri dati e informandosi delle conseguenze della pubblicazione online di dati personali”.
“La consapevolezza dei consumatori – ha concluso – è un fattore chiave per raggiungere l’obiettivo di un mercato unico digitale progettato intorno i diritti degli utenti”.