DTT: con il Lazio anche 8 comuni dell’Aquila pronti al passaggio. Crescono intanto le vendite delle smart card di TivùSat

di Raffaella Natale |

Italia


Antenne paraboliche

Anche 8 Comuni della provincia dell’Aquila – Balsorano, Carsoli, Oricola, Pereto, Rocca di Botte, San Vincenzo Valle Roveto, Sante Marie e Montereale – saranno interessati, insieme ai cittadini del Lazio, alla transizione al digitale di tutte le reti televisive nazionali e locali i cui programmi saranno visibili unicamente attraverso un decoder o un apparecchio televisivo con sintonizzatore digitale integrato. La transizione avverrà da lunedì 16 al 30 novembre.

 

Grazie alla nuova Tv, i cittadini potranno usufruire di migliore qualità di immagine e suono, di un numero maggiore di canali e programmi visibili gratuitamente e soprattutto di alcuni innovativi servizi di pubblica utilità. In questa fase di passaggio alla nuova tecnologia è stato predisposto un programma di agevolazioni in favore dei cittadini.

 

Infatti, gli abbonati al servizio radiotelevisivo che non ne abbiano già usufruito in passato, di età pari o superiore a 65 anni (da compiersi entro il 31/12/2009) e che abbiano dichiarato nel 2008 (redditi 2007) un reddito pari o inferiore a euro 10.000, possono utilizzare un buono del valore di 50 euro, messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni, per l’acquisto di un decoder digitale interattivo.

Notizie sul passaggio al digitale, anche relative al calendario degli interventi che interesseranno i singoli Comuni, sulle modalità di ricezione dei programmi ed eventualmente di sintonizzazione del decoder, saranno fornite dal numero verde 800 022 000, attivo dal lunedì al sabato dalle ore 8 alle ore 20, oppure consultabili sul sito.

 

Il numero è gratuito e dal 16 al 19 novembre assicurerà il servizio dalle 8 alle 23. Si ricorda che in questa fase di transizione eventuali problemi di ricezione sono normalmente superabili tramite le opportune operazioni di reistallazione dei canali del decoder. La sintonizzazione potrà ritenersi definitiva solo al termine della transizione nell’area tecnica di interesse. 

 

Cresce intanto in modo costante il trend di attivazione delle tessere di Tivù Sat, la piattaforma satellitare gratuita che porta il segnale televisivo laddove il digitale terrestre non riesce ad arrivare.

Attualmente – rende noto un comunicato di Tivù – il ritmo di attivazioni delle smart card si è attestato a più di 1000 al giorno con picchi intorno alle 1500 tessere quotidiane, soprattutto nell’ultima settimana.

 

“Risposte positive – riporta la nota – arrivano anche dall’industria; i produttori di decoder hanno recentemente ampliato la gamma con nuovi modelli compatibili con Tivù Sat: dopo HUMAX Combo DTS9000 e ADB iCan 1110SH, e’ arrivato sugli scaffali il Telesystem TS9000 Tivù e per il mese di dicembre sono previsti tre ulteriori modelli (Fuba, Zodiac ed Irradio). Tivù Sat consente la visione integrale dei canali generalisti, senza oscuramenti di palinsesto, nonché di gran parte della nuova offerta diffusa sul digitale terrestre e di nuovi canali italiani e internazionali che coprono tutti i generi di programmazione: intrattenimento, informazione, cultura, sport, fiction, musica e cinema”.

 

Per accedere a Tivù Sat sono sufficienti un decoder, una parabola satellitare orientata su Eutelsat 13 Est ed una smart card acquistabile insieme al decoder.

 

Tivù è la società partecipata da Rai e Mediaset con il (48,25%) ciascuna e da Telecom Italia Media con il (3,5%), costituita a settembre 2008 “con l’obiettivo di promuovere la diffusione dell’offerta televisiva digitale terrestre gratuita attraverso il marchio ombrello Tivù su tutto il territorio nazionale, in coerenza con il calendario degli switch-off già pianificato che porterà entro il 2012 l ‘offerta televisiva digitale terrestre nelle case di tutti i telespettatori italiani”. Con il marchio Tivù Sat, “la società si occupa di garantire la fruizione dell’offerta digitale terrestre gratuita con un segnale satellitare che copre tutto il territorio nazionale e quella parte di popolazione (alcune zone montane o costiere e valli) che ieri non riceveva la televisione via etere analogica e che oggi non riceverebbe il digitale terrestre”.

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