Italia
“Massima tranquillità” da parte del presidente di Auditel, Walter Pancini, riguardo all’avvio da parte dell’Antitrust, sulla base di una denuncia presentata da Sky Italia, di una istruttoria per verificare se la società abbia abusato della posizione dominante detenuta nel mercato della rilevazione dei dati di ascolto televisivo in Italia.
Auditel, ha spiegato Pancini, risponderà nel merito, una volta lette le carte, “nella sede competente e dunque con la stessa antitrust che ci ascolterà, credo, a breve”.
Il procedimento dell’Autorità, come spiega una nota, “dovrà verificare se la società abbia assunto un atteggiamento dilatorio o ostruzionistico nei confronti delle proposte avanzate da Sky per migliorare la rappresentatività dei dati rilevati. Si tratta di dati che rivestono un ruolo cruciale nelle scelte strategiche e commerciali delle imprese attive nel mercato della raccolta pubblicitaria sul mezzo televisivo e nel mercato della pay tv”.
Secondo la denuncia, Sky ha proposto al Comitato Tecnico di Auditel sia la diffusione dei dati di ascolto giornalieri dei canali televisivi distinti per ciascuna piattaforma (analogica, digitale, satellite, IPTV), sia la diffusione giornaliera dei dati relativi alla voce “altre digitali terrestri”.
Le proposte di Sky sarebbero state ostacolate, nell’ambito delle riunioni del Comitato Tecnico di Auditel, senza giustificazioni obiettive e non sarebbero state neppure sottoposte all’attenzione del Cda, dove Sky non è rappresentata non possedendo quote del capitale sociale.
Ci sono comunque alcune perplessità, ha anticipato Pancini, perché Sky “da quando ha cominciato la sua attività, siede su nostro invito nel comitato tecnico di Auditel” a anche per quanto riguarda il Cda, Auditel “ha sempre offerto a Sky quote e possibilità di essere rappresentato nel Cda”.
Secondo Sky invece i comportamenti denunciati si inquadrerebbero in una condotta di Auditel a favore di Rai e Mediaset, volta a contrastare o ritardare iniziative ed innovazioni in grado di assicurare una migliore accuratezza e affidabilità dei dati di audience, in modo da ostacolare lo sviluppo di nuove piattaforme televisive, tra cui in particolare il satellite.
L’Antitrust ritiene che eventuali ostacoli all’introduzione di metodologie di diffusione innovative renderebbero il sistema di rilevazione inadeguato a cogliere lo sviluppo di nuove offerte televisive, a detrimento dei nuovi operatori e delle nuove piattaforme.
“Tali comportamenti potrebbero avere l’effetto di alterare le corrette dinamiche competitive nei mercati della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo e della pay tv. Una più accurata diffusione dei dati di ascolto potrebbe, in ultima analisi, avvantaggiare indirettamente i consumatori in termini di qualità e varietà dell’offerta televisiva”.