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I fondatori di Skype, Niklas Zennstrom e Janus Friis, hanno vinto la loro battaglia: il gruppo di investitori che acquisterà la società da eBay ha infatti acconsentito a dare loro una cospicua partecipazione nel business per porre fine alla disputa sulla proprietà della tecnologia che sta alla base del più popolare servizio di comunicazione via internet.
In seguito all’accordo, dunque, al gruppo di investitori formato da Silver Lake Partners, dalla venture capital Andreessen Horowitz – creata dal cofondatore di Netscape Marc Andreessen e da Ben Horowitz – e dal Canada Pension Plan Investment Board andrà il 56% di Skype. eBay manterrà una quota del 30% e a Zennstrom e Friis andrà il 14%. La londinese Index Venture (uno dei primi investitori di Skype) che avrebbe dovuto rilevare il 3% è stata invece esclusa dall’accordo. Zennstrom e Friis hanno infatti accusato uno dei partner di Index Venture, Michelangelo Volpi, di aver usato informazioni confidenziali ottenute quando era a capo della Tv on demand Joost (fondata sempre dai creatori di Skype), per tentare la scalata alla società.
In cambio, Skype manterrà la piena proprietà del software e Mr Zennstrom e Mr Friis lasceranno cadere le cause intentate negli Usa e in Gran Bretagna contro il gruppo di investitori.
In base ai termini finanziari dell’accordo, Skype è valutata 2,75 miliardi di dollari. eBay ne riceverà 1,9 in contanti, contro i 2,6 miliardi di dollari spesi nel 2005 per acquisirla.
La vendita di Skype era stata fin qui bloccata da una disputa legale che vedeva il duo Zennstrom-Friis contro eBay: quest’ultima, infatti, non aveva acquisito anche i diritti di proprietà del software che erano rimasti ai due creatori, i quali più tardi hanno accusato la casa d’aste di violare termini di licenza e hanno minacciato di chiudere il servizio.
I due ideatori di Skype, inoltre, avevano tentato di riacquisire la proprietà della loro ‘creatura’, ma il loro approccio è stato respinto da eBay, cosicché la questione si era spostata nelle aule dei tribunali, dove la disputa sulla proprietà della tecnologia è diventata merce di scambio per essere inclusi nell’affare guidato dalla Silver Lake.
“Siamo contenti di aver risolto la disputa. Continuiamo a credere in un grande futuro per Skype e nel futuro lavoreremo con Niklas, Janus e gli altri investitori per aiutare la compagnia a raggiungere il suo massimo potenziale”, ha affermato Egon Durban, managing director di Silver Lake.