RSPG: Calabrò: ‘La gestione delle frequenze dopo la Riforma delle tlc priorità della nuova presidenza Agcom’

di Raffaella Natale |

Italia


Frequenze tv

L’Autorità garante per le comunicazioni in Italia è stata eletta alla Presidenza del Radio Spectrum Policy Group (RSPG) per l’anno 2010, nel corso della riunione plenaria che si è tenuta ieri a Bruxelles.

Soddisfazione del presidente Corrado Calabrò che ha ringraziato il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, “per aver avanzato la candidatura dell’Agcom a tale prestigioso incarico”.

“La presidenza dell’RSPG – ha commentato il presidente – costituisce un riconoscimento estremamente significativo dell’impegno profuso e della affidabilità conclamata dell’Autorità italiana nel contesto istituzionale comunitario”.

 

L’RSPG è un gruppo consultivo di alto livello delle istituzioni europee e che raccoglie i regolatori nazionali in materia di radio spettro dei 27 Stati membri dell’Unione. Per l’Italia partecipano il ministero dello Sviluppo Economico-Dipartimento Comunicazioni e l’Agcom.

 

Segnalando la fortunata coincidenza di data con il compromesso, raggiunto la scorsa notte, tra Consiglio e Parlamento Europeo sulla riforma comunitaria del settore tlc, Calabrò ha aggiunto la presidenza Agcom cade in un momento di svolta nella vita dell’RSPG. Il nuovo quadro regolamentare la cui approvazione è stata sbloccata proprio ieri notte, pone i temi dello spettro al centro delle dinamiche di sviluppo del settore per i prossimi anni ed assegna all’RSPG nuovi importanti compiti istituzionali. La gestione della transizione verso il nuovo quadro regolamentare costituirà una delle sfide più importanti per quest’anno di presidenza”.

Calabrò ha sottolineato “E pensare che fino al giugno 2006 l ‘ITU (l’Unione internazionale di telecomunicazione) non era stato tenuto informato delle frequenze utilizzate nel nostro Paese. Oggi l’Italia è a capo del gruppo che dà indicazioni per la politica di utilizzazione delle frequenze in tutta l’Europa”.

 

La nomina cade proprio a ridosso del raggiungimento dell’accordo sul Pacchetto Telecom nell’ambito della procedura di conciliazione avviata dopo il blocco dei negoziati, causato dall’introduzione dell’emendamento 138 sul download illegale.

In base al compromesso, che apre la strada all’approvazione del pacchetto, un organismo amministrativo potrà disporre il distacco della connessione degli utenti internet dopo tre avvertimenti, ma – sottolinea la Commissione – attraverso una procedura “equa ed imparziale”.

 

La riforma, proposta dalla Commissione nel novembre 2007, rafforza in modo sostanziale la concorrenza e i diritti dei consumatori sui mercati europei delle telecomunicazioni, facilita lo sviluppo delle connessioni broadband per tutti gli europei e istituisce un organismo europeo di regolamentazione per completare il mercato unico per le reti e i servizi tlc.

Si darà quindi maggiore autonomia alle autorità nazionali con la nuova Authority europea “BEREC” (organo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche), che sostituirà la cooperazione a porte chiuse che esiste oggi nella “European Regulators Group” con un approccio più trasparente e più efficace.

 

Gli Stati membri avranno 18 mesi per recepire le nuove disposizioni nella loro legislazione nazionale.

 

Il nuovo testo è stato approvato all’unanimità dal comitato di conciliazione ma deve ancora essere approvato dal Parlamento e da Consiglio. Il voto in terza lettura del Parlamento è previsto per il 23-26 novembre: il nuovo testo dovrebbe entrare in vigore già alla fine di quest’anno, inizio 2010.

 

 

 

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