Mondo
La partnership tra Microsoft e Yahoo! potrebbe essere rafforzata ed estesa fuori dei confini degli Stati Uniti. A dare la notizia è Steve Ballmer, l’amministratore delegato del colosso del software, che definisce “possibile” l’operazione di esportare l’alleanza tra le due compagnie.
Tuttavia, ha precisato il manager, prima di andare avanti in questo senso occorre “vedere se otterremo l’approvazione e potremo completare quella partnership dentro gli Usa”.
Lo scorso giugno, Microsoft e Yahoo! hanno firmato un accordo per la creazione di una partnership tesa a contrastare la concorrenza di Google.
Le Autorità antitrust americane ed europee stanno vagliando l’accordo, che dovrebbe concludersi per l’inizio del 2010.
Intanto Yahoo! sarebbe già in trattative con i suoi partner asiatici per portare in Cina e in Giappone il servizio di ricerca online Bing di Microsoft, prodotto in sua collaborazione. Secondo indiscrezioni la società starebbe già trattando con Alibaba Group Holding e Yahoo! Japan per l’adozione del servizio Bing.
E Bing sta già togliendo terreno a Google: ad agosto aveva il 9,3% del mercato Usa della ricerca su internet, secondo i nuovi dati.
La performance di Microsoft ad agosto è stata positiva rispetto all’8,9% di luglio, secondo JPMorgan, che cita dati di comScore.
La società di Redmond, che ha lanciato Bing all’inizio di giugno, è il numero tre del mercato.
Google, anche se ancora di gran lunga leader del settore, ha visto diminuire la sua fetta di mercato negli Stati Uniti di 0,1 punti percentuali al 64,6% ad agosto.
Bing, definito da Microsoft un ‘motore decisionale’ è stato progettato proprio partendo dalla prospettiva dell’utente, con l’obiettivo di accorciare il più possibile la distanza tra la query di ricerca iniziale e il momento in cui viene presa una decisione consapevole.
Microsoft prevede di investire almeno 8,5 miliardi di dollari nella ricerca online.
Yahoo! pensa di guadagnare circa 500 milioni di dollari l’anno in utili operativi e di risparmiare 200 milioni di spese capitali. La web company prevede anche che l’intesa garantirà benefici per 275 milioni di dollari al cash flow operativo annuale. Riguarderà solo le ricerche sul web e le relative inserzioni pubblicitarie, mentre le due società rimarranno separate e autonome su altri prodotti, come email, messaggi e advertising.
